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Comune di Sciacca

Ancora lezioncine di civiltà, stavolta da big della moda e dello spettacolo. Ma Lello Analfino ci difende: “Non si generalizza per colpa di una bestia”

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Una delle ultime lezioni di “civiltà” che hanno popolato i commenti su Facebook, Instagram e Twitter è venuta dalla signora Elisabetta Franchi, stilista bolognese, nome piuttosto importante della moda italiana. Anche lei, nel commentare la strage di cani randagi di località Muciare, si è lasciata andare a considerazioni “piaciute” a migliaia di suoi seguaci. Alla sindaca Valenti l’animalista/stilista ha chiesto le dimissioni, annunciando di non avere intenzione di fermarsi fino a quando i colpevoli non salteranno fuori. Si è poi sbizzarrita commentando i commenti, continuando ad attaccare, sorbendosi “in cambio” una campagna di hashtag di orgogliosi saccensi contenenti inviti dall’inequivocabile senso idiomatico, da #vacacava a #anneati. È probabilmente l’ironia, infatti, il modo migliore di partecipare a questo dibattito, anche se siamo di fronte ad una vicenda piuttosto seria. Ma è difficile per un territorio come quello di Sciacca potersi difendere in maniera diversa, se è vero che quello che è successo qui accade, piuttosto, anche altrove, anche nel nord Italia. Eppure il caso è scoppiato qui. Per fortuna che, su Instagram, un’altra Elisabetta (ben più celebre), ossia l’ex velina Canalis, nell’esprimere sdegno per la mattanza di randagi a Muciare, scagiona (bontà sua) la collettività saccense e se la prende con coloro che commettono atti del genere, definiti “delinquenti da quattro soldi, rifiuti della società che non devono restare impuniti”. Ma a brillare di luce propria è soprattutto Lello Analfino, il cantante leader dei Tinturia, che esprime la sua solidarietà agli abitanti di Sciacca, città da lui definita “meravigliosa, fatta di gente meravigliosa che in queste ultime ore è stata oggetto di accuse generali sul trattamento degli animali. Io – spiega Lello – conosco bene questa comunità di uomini e donne di mare, sempre pronti all accoglienza e all integrazione di e penso che non si debba generalizzare su un’intera città a causa di una bestia che ha ucciso, avvelenandoli, 30 angeli pelosi, e che spero venga individuato e assicurato alle patrie galere nel più breve tempo possibile”. La lezione più vera è venuta da un siciliano straordinario, non a caso da un agrigentino.

 

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