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Bellanca lascia per sfinimento, ma l’orbita di Cusumano detta ancora l’agenda. Con Catanzaro dietro le quinte. Mizzica: “E ora Mandracchia lasci l’assessorato”

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Sarà stato per sfinimento che, alla fine, Filippo Bellanca ha lasciato libero lo scranno di consigliere? Forse sì. Il fatto è comunque politicamente significativo. A poco meno di un anno dalle elezioni amministrative, il vicesindaco ha optato per la carica di assessore, permettendo così a Nuccio Cusumano di mantenere la promessa fatta a Gianluca Guardino, primo dei non eletti che, così, dopo l’arrivederci alla politica deciso qualche anno fa, mentre era assessore di Fabrizio Di Paola (da pedina di riferimento di Giuseppe Marinello) ritorna in campo, in Consiglio comunale, sebbene in una collocazione di centrosinistra.

Nella lista di Sciacca Democratica c’era un accordo. Chi avesse avuto più voti avrebbe fatto l’assessore, dimettendosi dal Consiglio per fare spazio a chi aveva contribuito al successo della lista. Bellanca ci ha pensato su un po’ di tempo prima di formalizzare la sua decisione. È evidente che una scelta del genere rischi di essere delicata. Ma oggi il vicesindaco è forse l’assessore che, politicamente, più di altri supporta l’azione di Francesca Valenti. Non ci sono scenari alternativi ad un ruolo in giunta assolutamente solido. Ma è stata, questa lunga riflessione, una delle ragioni per la quale i rapporti tra Bellanca e Cusumano si sono deteriorati. I due non si sono parlati più per mesi. D’altronde Filippo Bellanca non certo da ieri possiede autonomia politica e di consenso. Come dire che il cordone ombelicale con l’ex sottosegretario è stato reciso da un bel po’ di tempo. E come dire che non cambia nulla nei rapporti tra i due. Nella vicenda un ruolo di mediazione non indifferente lo ha avuto il parlamentare regionale del Pd Michele Catanzaro.

Ma è, la decisione dell’assessore al Turismo di occupare in sala Falcone-Borsellino solo la poltrona di componente della giunta Valenti, il primo atto di un possibile effetto domino con, protagonista, ancora il gruppo Cusumano. Che, com’è noto, aspetta da un anno che Francesca Valenti faccia spazio ad un secondo assessore del suo gruppo politico. In questo senso pare che in pole position ci sia Valeria Gulotta, che dovrebbe inevitabilmente prendere il posto di Annalisa Alongi. Forse è troppo presto per immaginare un altro sommovimento del genere, ma nel caso in cui la Gulotta entrasse in amministrazione, sembrerebbe inquadrarsi sulla scia delle odierne dimissioni di Bellanca l’inevitabile liberazione di un altro posto in Consiglio comunale. Dove, eventualmente, troverebbe posto Cinzia Martin, di professione infermiera, impiegata presso una casa di riposo per anziani. Sarebbe, per lei, eventualmente, il debutto nella vita politica. E per Cusumano l’implementazione, con ulteriori nuovi innesti, di un gruppo politico nel quale ambisce ad un riconoscimento anche l’ex vicesindaco di Vito Bono Carmelo Brunetto.

Adesso l’ultimo baluardo del “doppio incarico” (assessore e consigliere) rimane Paolo Mandracchia. Ci si domanda fino a quando questo percorso potrà proseguire. A sollevare il caso (manco a dirlo) oggi ancora una volta Mizzica, che con uno dei suoi più attivi dirigenti, ossia Giuseppe Catanzaro, ha dichiarato di apprezzare la decisione di Bellanca di dimettersi da Consigliere, parlando di scelta “corretta e responsabile”. Per Catanzaro “anche per Mandracchia è arrivato il momento di lasciare uno dei due ruoli. Ma l’auspicio di Mizzica è che costui si dimetta da assessore, “con la speranza – osserva Catanzaro – che l’assessorato all’ambiente tra qualche settimana passi finalmente nelle mani di una persona nello specifico più competente”.

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