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Il Dap non autorizza la videoconferenza e salta l’udienza in Corte di Appello per sentire il collaboratore Vito Bucceri

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C’erano gli altri imputati, i menfitani Giovanni e Filippo Campo e il margheritese Rosario Cascio, tutti con i rispettivi avvocati, ed era pronto ad intervenire al processo, nel quale è pure imputato, in video conferenza, il collaboratore di giustizia Vito Bucceri. Niente da fare. Il presidente della prima sezione della Corte di Appello di Palermo, Garofalo, ha preso atto che mancava l’autorizzazione del Dap, il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, alla video conferenza e così non è stato possibile sentire, per la prima volta in aula, il collaboratore di giustizia Vito Bucceri. Tutto rinviato al 28 febbraio. Bucceri, che nell’operazione antimafia “Opuntia” dell’estate dello scorso anno è stato indicato come il reggente della famiglia mafiosa di Menfi, viene sentito su richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale Rita Fulantelli, ex componente della Dda, che ha rappresentato l’accusa nel processo di primo grado. Analoga richiesta è arrivata dalla difesa del collaboratore di giustizia. I verbali di Bucceri, anche nel processo Scacco Matto, sono stati depositati e sempre con tanti omissis.

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