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Il Belice 51 anni dopo il terremoto, la Cgil: “Chiarezza anche sulla bonifica dei territori colpiti dal sisma”

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“Domani saranno passati 51 anni dal terribile terremoto che devastò la “Valle
del Belìce” seminando morte e distruzione, cancellando interi paesi.
Dopo così tanto tempo e dopo la solennità del “cinquantennale” pensavamo
fosse apparso sufficientemente chiaro il quadro degli interventi che ancora
mancano all’appello per dire che la “ricostruzione” si è completata”.
Lo scrive oggi in una  nota nota Massimo Raso, segretario provinciale della Cgil di Agrigento. Il consiglio comunale di Santa Margherita domani si riunirà in piazza Montecitorio, a Roma.

“Siamo al fianco e sosteniamo, ad esempio, l’iniziativa del Comune di Santa
Margherita Belìce che riunirà il suo civico consesso in Piazza Montecitorio per
chiedere la realizzazione opere di urbanizzazione e prime unità abitative
dell’area di espansione ex baraccopoli Pasotti  – aggiunge Raso – e  ci auguriamo che le forze politiche ed il Governo decidano di chiudere definitivamente questa triste
pagina. Accanto alle somme da chiedere per risolvere i problemi ci sono quelli da
spendere e di cui non riusciamo a comprendere cosa li blocchi: pensiamo ai
10 milioni di Euro per la bonifica dall’eternit su cui chiediamo che si faccia
chiarezza e, soprattutto, che si spendano con urgenza. Per tanti anni, troppi, al Belice sono stati negati quello che in casi analoghi altre parti del Paese hanno chiesto ed ottenuto: da Noi né ricostruzione completata né l’agognato sviluppo economico; da Noi né FIAT ne
Agroindustria, solo la disperazione e l’emarginazione che costringe, ora come
allora, all’emigrazione”.
Raso conclude scrivendo: “L’altra grande lezione che non siamo riusciti a trarre da quella tragedia è la necessità di “mettere in sicurezza” i nostri Paesi, di essere pronte a far fronte​
ad eventi di questo tipo. Sull’insieme di queste questioni, in assenza di risposte, dobbiamo mettere in campo la mobilitazione delle popolazioni. Il Sindacato, come nel passato, è
disponibile a fare la propria parte”.

 

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