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Non è stato il mandante dell’omicidio Maccarrone, assolto in appello Gianni Melluso

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Assolto per non avere commesso il fatto. Così nel primo pomeriggio di oggi hanno deciso i giudici della Corte di Assise d’Appello di Palermo nel processo, per omicidio, a carico di Gianni Melluso, di 60 anni, di Sciacca, che era accusato di essere stato il mandante del delitto di Sabine Maccarrone, il cui cadavere, coperto con tegole e massi, venne rinvenuto, il 16 aprile 2007, dentro un pozzo artesiano accanto all’abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara del Vallo, di proprietà della madre di Giuseppe D’Assaro, che si è accusato del delitto.

Ma è stato proprio D’Assaro ad accusare Melluso di essere stato il mandante.  Il movente per l’accusa era da ricercare nella gelosia. Melluso si è sempre proclamato innocente e i suoi difensori, gli avvocati Carmelo Carrara e Nino Caleca, avevano chiesto l’assoluzione, mentre il sostituto procuratore generale di Palermo, Domenico Gozzo, la conferma della condanna all’ergastolo, inflitta in primo grado dalla Corte di Assise di Trapani. Oggi l’assoluzione di Melluso nel processo d’appello.

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