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Strade agrigentine come un cimitero: 3 morti in due giorni

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Altre croci caratterizzeranno le strade agrigentine. Tre morti in due giorni, in un bilancio estivo drammatico, fatto di 14 morti (in tutta la Sicilia) da Ferragosto in poi. Mercoledì a perdere la vita nell’incidente sulla strada statale 190, tra Delia e Canicattì, è stato il ventenne Anthony Liuzzi, che ha perso il controllo della sua auto, una Citroen C2, finendo in un vigneto dopo aver urtato il guardrail, forse per l’alta velocità con la quale è stata affrontata la curva dove è avvenuto l’incidente. A Campobello di Licata è morto Mirek Coniglio, figlio dell’ex sindaco di Ravanusa, Vito Coniglio. Il ventiseienne era sulla sua bici nei pressi del cimitero di Campobello di Licata, strada attraversata da numerosi ciclisti, quando è stato travolto e ucciso da una Peugeot 206, guidata da un uomo, il quale non ha visto il ragazzo. Nei giorni scorsi un’altra vittima: Giuseppe Di Stefano, morto in seguito ad un incidente autonomo a bordo della sua moto.

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