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Cattedrale di Caltabellotta, la Curia (forse) ci ripensa: il restauro della facciata si farà

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Sta facendo discutere da giorni la vicenda riguardante il tentativo di una società milanese, la 4Ward360, specializzata nell’utilizzo delle nanotecnologie, di intervenire, gratuitamente, in favore del restauro della facciata della Cattedrale di Caltabellotta. A scatenare il dibattito è stato il sostanziale diniego opposto dalla Diocesi di Agrigento alla disponibilità manifestata dall’azienda. Adesso, però, potrebbe esserci un significativo “ripensamento” da parte della Curia. Nelle sorse ore l’amministratore unico della società, Sabrina Zuccalà, è intervenuta per chiarire le ragioni che hanno indotto la sua impresa a “scegliere” proprio la Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta di Caltabellotta. “Dopo la Convention su nanotecnologie e beni culturali che si è svolta a Palermo il 25 ottobre – spiega l’imprenditrice – si era deciso di individuare un bene culturale sito nella regione Sicilia e di operare, a livello conservativo, completamente a titolo gratuito. L’intervento di riqualificazione, dopo un attento studio tecnico della composizione della struttura, sarebbe stato possibile sia in termini di sponsorizzazione, sia offrendo la propria conoscenza della nanotecnologia applicata sui beni culturali presenti sul territorio”. E ora, dopo le difficoltà iniziali, Sabrina Zuccalà conferma che ci si sta avvicinando alla fattibilità del progetto pilota che ha incluso la Cattedrale di Caltabellotta. Progetto ideato dall’ambasciatore maltese dell’Unesco “Emeritus” Ray Bondin, attento e profondo conoscitore delle beni presenti nella
regione Sicilia e sostenitore del recupero e della conservazione. Il suo studio ha
portato ad individuare la Chiesa Madre di Caltabellotta che, a fine intervento,
potrebbe rientrare nella rose di nuovi siti “tenuti ,idonei al riconoscimento come
Patrimonio dell’Unesco”. “L’intervento, sia ben chiaro – precisa Sabrina Zuccalà – ha il solo scopo di conservazione della facciata della Chiesa Madre di Caltabellotta con l’utilizzo e la valorizzazione della manodopera locale”. Questione che sembra già essere stata chiarita con la stessa Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, giustamente preoccupata della valenza e la delicatezza di intervento nell’impianto architettonico il quale
presenta al suo interno importanti affreschi tardo-medievali. “Stiamo
procedendo nella giusta direzione – ragiona la dottoressa Zuccalà – con la predisposizione, come suggerito, degli atti progettuali per le relative autorizzazioni. Di fatto la disponibilità all’esecuzione è stata ottenuta e ora, fiduciosi, rimaniamo in attesa di ricevere il benestare della Curia”. È stato programmato per gennaio un tavolo tecnico, volutamente nel Comune di Caltabellotta, dove verranno discusse le modalità tecniche dell’intervento e la definizione delle procedure di autorizzazione e tecnico-amministrative”.

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