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Caltabellotta al top tra i dieci borghi della Sicilia dove passare un weekend secondo Vanity Fair

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Un servizio della versione online del noto Vanity Fair, colloca Caltabellotta, il comune montano agrigentino, tra i dieci borghi della Sicilia dove passare un weekend.

Se l’esaltazione del posto arriva da una rivista così glamour come Vanity Fair, non può che fare ancor di più piacere.

Nell’articolo a firma di Devis Belluci, vi è anche una nota esplicativa con la quale il giornalista specifica anche i criteri utilizzati per la cernita: “È difficile – si legge nella nota –  (o più propriamente impossibile) selezionare i «borghi più belli». Data la grande ricchezza italiana ogni scelta diventa inevitabilmente soggettiva e parziale. Per tentare però di dare una «mappa ragionata», abbiamo cercato di considerare vari aspetti: in primo luogo, la ricchezza artistica e architettonica del borgo, con un occhio di riguardo verso quelle realtà che l’amministrazione pubblica ha cercato di preservare. Abbiamo dunque privilegiato i borghi incontaminati da evidenti brutture architettoniche. Altri criteri non meno importanti nel guidare la scelta sono stati la bellezza della natura circostante, la posizione scenografica del borgo e l’aver mantenuto un’atmosfera autentica e viva, al di là di quegli artefatti a uso e consumo dei turisti. Tutto questo basta? No. Perché spesso ciò che fa la differenza è la magia che si respira in un luogo, frutto di quell’inspiegabile alchimia di colori, luci, suoni e suggestioni. Da qui nascono i ricordi e soprattutto quella nostalgia che, vestendo luoghi e tempi nel cuore, li rende davvero unici. Percepire quella magia, sta a ognuno di noi”.

Nella lista dei borghi siciliani nella guida ragionata del giornale oltre a Caltabellotta vi trovano posto anche Scopello, Marzamemi, Calascibetta, Caccamo, Levanzo, Cefalù, Savoca, Sperlinga e Castelmola. 

Così la rivista, nello specifico descrive Caltabellotta: “Circondata da tre picchi – il Monte S. Pellegrino, il Monte Castello e la Rupe Gogàla – Caltabellotta sorge in una posizione di grande impatto scenografico. La località ha origini antichissime, testimoniate dalle quattro necropoli che circondano l’abitato e che risalgono all’età del bronzo. Tutta l’area è ricca di fascino, con le sue rupi rocciose, le grotte, la chiesa rupestre di S. Maria della Pietà, l’altare sacrificale al dio Kronos – utilizzato in età greca e romana per riti sacrificali – le rovine del castello e l’eremo di S. Pellegrino. Attorno, panorami strepitosi”.

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