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Gli affari del boss Sutera a Sambuca, intercessione per sbloccare anche un abuso edilizio

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Un complesso turistico di villette e la ristrutturazione di un agriturismo. Sono queste le faccende delle quali si sarebbe occupato Leo Sutera, il capomafia agrigentino, arrestato nuovamente ieri. 

Nel 2016, Sutera si sarebbe attivato per obbligare il responsabile del cantiere per la costruzione di 40 alloggi nel quartiere Saraceno nel borgo dei borghi per affidare alle imprese locali, considerate vicini a Sutera, le opere di sbancamento e il conferimento in discarica del materiale di risulta.

Sutera avrebbe anche segnalato per le assunzioni alle ditte interessate nei lavori anche di persone a lui vicine.

L’intercessio del mafioso, sarebbe avvenuta anche per la ristrutturazione di un immobile con cambio di destinazione d’uso in agriturismo, in contrada Gulfa, a Santa Margherita Belice. Il proprietario che aveva ottenuto un finanziamento di circa 400 mila euro nell’ambito dei finanziamenti per il terremoto del ’68, ad un certo punto fu bloccato nella riconversione a causa di un abuso edilizio scoperto da dei tecnici comunali che bloccarono di fatto, l’opera. Si sarebbero quindi, rivolti a Sutera.

Secondo gli inquirenti,  gli agenti delle squadre mobili di Palermo e Agrigento, hanno vagliato un episodio per confermare l’intermediazione di Sutera nella vicenda.  Uno dei due tecnici comunali transitò con la macchina davanti a un negozio di fiori. A questo punto, la titolare del negozio, una donna vicina al boss, uscì dalla bottega e le fu consegnato un biglietto.

“È stato confermato – si legge nel provvedimento di fermo – l’intervento del Sutera nei confronti dei tecnici comunali, a conferma della capacità di infiltrazione anche nella pubblica amministrazione, con esito immediato ed ancora una volta conforme alle sue aspettative, in ambiti che non attengono alle sue competenze né ai suoi personali interessi”.

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