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Video dello sbarco fantasma a Ribera, Mareamico diffonde le immagini e denuncia: “Bisogna cambiare le regole”

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Le immagini del video dell’ultimo sbarco verificatosi appena due giorni fa a Ribera, in pieno giorno, sono state diffuse tramite la pagina social di “Mareamico”, delegazione di Agrigento. Lo sbarco avvenuto lo scorso sette settembre a Ribera, è stato inserito nella lista di quelli che con sempre più maggiore repentinità si sono verificati lungo la costa agrigentina, normalmente non una rotta scelta dai barconi dei migranti. Questi ultimi sbarchi, sono stati ribattezzati fantasma, perché  dopo pochissimi minuti dall’approdo del natante i clandestini si disperdono rapidamente non lasciando traccia di sé, d’altronde come lo stesso video dello sbarco riberese proposto da Mareamico appunto documenta.

L’associazione ambientalista, inoltre denuncia come la barca carica di migranti è arrivata a riva “scortata” dalla Capitaneria di porto e denuncia con un post: “Accade sempre così: le barche piene di migranti economici magrebini vengono individuate al largo dalle Forze dell’Ordine, viene intimato loro l’alt, suonano le sirene, ma alla fine non accade nulla e lo sbarco avviene lo stesso”. 
“Evidentemente – auspica l’associazione –  debbono cambiare le regole d’ingaggio, altrimenti questo flusso biblico inarrestabile di migranti non verrà mai fermato!”. 

Intanto, i migranti che sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, naturalmente non sono tutti, anzi la maggior parte è riuscita a scappare, raccontano di aver pagato poco meno di mille euro a testa per la traversata che non sarebbe stato neanche particolarmente lunga e complicata. Perché – sempre a loro dire, naturalmente, – è direttamente dalla Tunisia che arrivano. Nessuna nave “madre” farebbe da tramite. E le imbarcazioni utilizzate, tutte quasi nuove, potrebbero anche confermare questi racconti. Si tratta, infatti, di imbarcazioni grandi, dai 6 ai 10 metri, con motori diesel, 6 cilindri, entrobordo. Le condizioni del mare stanno peggiorando per i prossimi giorni e sembra scontato, pertanto, che, nei prossimi giorni, il fenomeno delle piccole imbarcazioni “fantasma” – chiamate così perché riescono ad arrivare fino all’arenile senza che nessuno le intercetti, le blocchi o le soccorra in mare aperto, né sottocosta, potrà subire, almeno per un momento, una battuta d’arresto

 

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