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A Montevago la chiusura della giornata di celebrazioni per il terremoto, messa in suffragio delle vittime

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Si è chiusa a Montevago con una messa in suffragio delle 400 vittime del terremoto la lunga domenica di commemorazioni per i cinquant’anni dal sisma che sconvolse il Belice.

Dopo la cerimonia a Partanna, la giornata è proseguita con un incontro davanti alla “Porta del Belice” dello scultore Pietro Consagra tra Salaparuta e Gibellina e poi vi è stato spazio per un appuntamento a Santa Margherita e infine, una fiaccolata davanti ai ruderi di Montevago e una messa presieduta dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, e concelebrata dai vescovi di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, di Monreale, Michele Pennisi, di Trapani, Pietro Maria Fragnelli e dall’eparca di Piana degli Albanesi Giorgio Gallaro.

Durante l’omelia, il Cardinale Montenegro ha lanciato un messaggio di speranza rispetto la tragedia che ha sconvolto la Valle mentre la sindaca di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo che dopo aver deposto una corona davanti al monumento dedicato alle vittime del sisma, è intervenuta parlando dell’importanza della memoria rispetto quanto accaduto nei comuni che hanno dovuto subire oltre la violenza delle scosse, le decisioni calate dall’alto come Montevago classificato come comune a totale trasferimento.

“Alle scosse sismiche – ha detto la sindaca – si sono aggiunte quelle morali. La memoria è come il mare che può restituire brandelli, parti di quanto accaduto”.

(Foto tratta da Comunicalo.it)

 

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