14.3 C
Comune di Sciacca

Maxi inchiesta “Icaro”, tredici condanne e solo un’assoluzione

Pubblicato:

E’ stata  confermata quasi per intero la sentenza di primo grado, emessa con rito abbreviato, i giudici della Corte di Appello hanno inflitto tredici condanne e una sola assoluzione nell’ambito del processo scaturito fal blitz “Icaro” che nel 2015 portò all’arresto di una ventina di persone considerate i nuovi esponenti della mafia agrigentina.  

Sono stati condannati: Pietro Campo, 66 anni, di Santa Margherita Belice, ritenuto esponente di vertice dell’organizzazione criminale nel territorio, 14 anni di reclusione in continuazione con una precedente sentenza per lui, Antonino Iacono, 64 anni: pure per lui è stata confermata la pena in continuazione a 14 anni e 8 mesi di reclusione, Francesco Messina, 61 anni, cugino del padre del boss Gerlandino Messina, è stato condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di essere stato il nuovo capo della cosca di Porto Empedocle.

Condannati anche Francesco Capizzi chiamato “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle per lui dieci anni di reclusione; stessa pena per Francesco Tarantino, 29 anni, di Agrigento; Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera, per lui 10 anni e otto mesi la condanna da scontare; Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice, condannato a dieci anni; Giacomo La Sala, 47 anni, di Santa Margherita Belice, per lui 10 anni e 4 mesi; Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia, dieci anni; Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice, otto anni e otto mesi; Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale, condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione. Per Diego Grassadonia, 54 anni, di Cianciana la condanna a 10 anni di reclusione è stata ridotta a 9 anni per effetto dell’esclusione dell’aggravante di essere stato un capo promotore. Per Giuseppe Lo Pilato, 47 anni, di Giardina Gallotti, frazione di Agrigento, assolto in primo grado è stata decisa la condanna a 9 anni di reclusione per l’accusa di associazione mafiosa.

L’unico assolto invece, Leonardo Marrella, 41 anni, di Montallegro, nei cui confronti il procuratore generale Emanuele Ravaglioli aveva chiesto la condanna a 8 anni.

 

Articoli correlati

Articoli Recenti

spot_img