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Elvira Frigerio: “Neri non si tocca”. Ma Sabella è con la Valenti: “Sì all’azzeramento”. E Fabrizio Di Paola si domanda se sia stato giusto non ricandidarsi

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Stanno facendo discutere i contenuti della nostra nota politica di ieri sera, riferita ai presunti orientamenti di Francesca Valenti verso quello che sembra ormai l’imminente azzeramento della sua giunta per cercare di ripartire con un piglio diverso, posto che la situazione attuale è piuttosto complessa, sia in termini politici, sia dal punto di vista della popolarità tra la cittadinanza. Abbiamo considerato, sulla base dei fatti, che il sindaco non voglia fare né la fine di Vito Bono, né quella di Fabrizio Di Paola. Una chiave di lettura indipendente, che scaturisce dal fatto, peraltro a tutti noto, che gli approdi dell’uno e dell’altro sono stati ben diversi: il primo si dimise anzitempo, il secondo completò il mandato, ma a lungo si battè contro gli invocati azzeramenti della giunta, non trovando probabilmente poi le condizioni per ricandidarsi. Stamattina Fabrizio Di Paola ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post in cui dichiara di non accettare l’accostamento giornalistico tra lui e Vito Bono, attaccando quei sostenitori della prima ora della sua amministrazione che – dice – hanno poi ceduto al populismo o alle collocazioni di convenienza, alcuni dei quali guarda caso militano nell’attuale maggioranza. Di Paola poi non esclude di avere sbagliato nel decidere di non riprovarci, avendo ritenuto di potere impegnarsi politicamente in una maniera diversa, ed è probabilmente questa la vera notizia del giorno.

Ma intanto le fibrillazioni dentro la maggioranza ormai si toccano con mano. La Valenti sembra stia andando dritta per la sua strada. Rispetto all’ipotesi che il posto di Giuseppe Neri in seno all’assessorato possa essere sacrificato, al culmine del rimpasto, non è piaciuta al gruppo di Sicilia Futura. “Non siamo ancora morti”, tiene a precisare oggi al nostro Telegiornale Elvira Frigerio. Che ha il sostegno di Michele Cimino, fresco presidente dell’AMAT, la municipalizzata di Palermo, che malgrado la non rielezione alle ultime regionlai ha ottenuto. Elvira Frigerio e Michele Cimino si oppongono fermamente all’ipotesi di una sostituzione di Neri: “È il nostro assessore, lo sosteniamo, facciamo quadrato attorno a lui”. Eppure l’altro consigliere del medesimo gruppo Alberto Sabella, vicino alla componente dell’altro ex deputato Salvatore Cascio, dichiara di condividere l’orientamento di Francesca Valenti, verso l’azzeramento della composizione assessoriale. Sicilia Futura, dunque, o quel che ne rimane, ha aperto il dibattito all’interno della sua maggioranza. L’azzeramento sembra cosa fatta, e potrebbe arrivare perfino prima delle ferie di agosto, anche se per la verità Francesca Valenti sembra non avere fretta e non vuole accelerare i tempi. Il suo orientamento, però, ha reso il lavoro dell’amministrazione più teso. Pare che le riunioni di giunta siano molto silenziose e con i protagonisti con gli occhi bassi. La domanda è una: perché la Valenti opta per l’azzeramento e non per il rimpasto? Questa scelta preoccupa, anche se c’è chi come Cusumano (il cui gruppo politico aspira al secondo assessore) ha fatto sapere di condividerla. Ci sono tante questioni aperte, diversi tavoli di confronti interni alla maggioranza e, a loro volta, interni ai singoli gruppi politici. È stato perché sapeva che prima o poi questo momento sarebbe arrivato che Filippo Bellanca ci ha pensato a lungo prima di dimettersi dal Consiglio comunale. Il punto è che il sindaco è profondamente insoddisfatta della situazione che si è venuta a creare. Sa bene che il cittadino scontento se la prende sempre con il primo cittadino, e con nessun altro. E finché è in tempo vuol provare a rimediare. L’azzeramento è forse il segnale politico peggiore per la sua maggioranza. E la partita sembra essere appena all’inizio.

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