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“Haters” scatenati sui social contro l’ex premier Renzi e contro chi ieri è andato a sentirlo a Sciaccamare

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Non è difficile avanzare delle ipotesi pseudo-sociologiche su quello che significhi, oggigiorno, essere un personaggio pubblico. Nelle ultime ore Sciacca si è trasformata nel microcosmo di una realtà che, in scala, testimonia quanto la tastiera del pc (o quella dello smartphone) possa essere lo sfogatoio del malessere. E così su Facebook (e non solo) si è scatenata la guerra di commenti contro l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ieri è stato all’Hotel Lipari per un incontro scaturito dal suo tour per presentare il libro dal titolo “Avanti”. Tra il serio e il faceto, tra le battute spiritose sui selfie e le critiche salaci sugli 80 euro, la maggior parte dei commenti pubblicati trasudano odio puro nei confronti di una personalità politica a cui, evidentemente, si attribuiscono (a torto o a ragione) responsabilità e nefandezze. Ma il passo dal commento all’insulto è breve, abbassando così la soglia dell’inibizione, nel solco di una Politica 2.0 che oggi trasferisce sulla rete, modificandolo, quel malcontento popolare che nella storia ha fornito diversi episodi: dalla “cacciata” di Luciano Lama alla Sapienza alle monetine su Craxi al Rapahel, dall’aggressione con la statuetta del duomo sulla faccia sanguinante di Berlusconi alle contestazioni ai comizi di Giorgio Almirante. Prima si urlava in piazza, oggi si scrive. E ogni timidezza viene soppiantata dal disprezzo. Con un tono talmente violento da indurre a pensare che se l’odio verbale si potesse concretizzare, succederebbe l’imponderabile. Haters dunque scatenati. E l’insulto naturalmente supera ogni forma di analisi, di critica nel merito delle scelte politiche, perfino delle più discutibili. La novità però è che gli insulti non stanno riguardando solo Renzi. No, a suscitare particolare curiosità è l’attacco frontale e verbalmente impietoso anche nei confronti di chi è andato ad ascoltarlo: militanti, simpatizzanti, forse tra di loro anche qualche semplice cittadino. La parola più gentile a loro riservata è stata “lecchini”. Insomma: oggigiorno il consenso politico si organizza in rete. E gli haters, naturalmente, non sono solo quelli che attaccano Renzi. Ci sono quelli che “odiano” anche gli altri politici, come in una sorta di corrida, in una politica da curva sud e curva nord. Qual è il significato di tutto questo? Fino a che punto può arrivare l’insoddisfazione? Domande che meritano di essere approfondite.

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