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Comune di Sciacca

Ultimatum di Francesca Valenti: Noi lontani dai cittadini, occorre una terapia d’urto

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Che non fosse contenta di come vanno le cose lo si sapeva. Ma stasera, nel corso dell’attesa riunione di maggioranza utile a fare il punto della situazione politica, Francesca Valenti non ha nascosto il suo avviso. “Occorre una terapia d’urto”. Sarebbero state queste le sue parole nel corso dell’incontro con assessori, consiglieri e segretari di partito. Una riflessione a voce alta che naturalmente, negli intenti del sindaco di Sciacca, deve indurre i protagonisti di questa coalizione a rendersi conto che bisogna andare oltre la concezione dell’attività amministrativa basata esclusivamente sul presunto prestigio politico o sul semplicistico esercizio del potere. Terapia d’urto può anche essere tradotta con “azzeramento”, quella soluzione che appare sempre più come la strada preferita dal sindaco rispetto ad un “rimpasto” che, pare di capire, sa troppo di stantio per rappresentare, anche dal punto di vista del messaggio politico, un programma di cambiamento reale dell’attuale andazzo.

Sulla base delle indiscrezioni provenienti dall’incontro di stasera, Francesca Valenti ha manifestato la necessità di registrare un riavvicinamento dell’amministrazione nei confronti dei cittadini, non negando evidentemente che dal punto di vista della popolarità, dopo appena un anno dalla sua elezione, questa amministrazione sta faticando oltremisura, un po’ per le contingenze, un po’ per precise responsabilità dei singoli.

Non ha nascosto, infine, il sindaco, la propria delusione rispetto ad una giunta i cui protagonisti, sempre più spesso, agirebbero come battitori liberi, senza quell’idea di squadra che, sulla base della stessa cultura sportiva dell’avvocato Valenti, avrebbe dovuto essere più coesa, maggiormente collegata nei singoli reparti. Sembra mancare ormai poco, dunque, all’approdo di qualche novità sostanziale. Il sindaco stasera è stata chiara: o si cambia o si muore. E la professoressa Valenti ha voluto far capire ai suoi amici che lei non intende venire trascinata giù dalle beghe interne ai partiti e alle correnti e che se sarà costretta deciderà da sola.

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