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Comune di Sciacca

Lavorava a contatto con sostanze cancerogene, Inail condannato a pagare rendita alla vedova di un saccense

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Il giudice del Lavoro del Tribunale di Sciacca, Paolo Fusaro, ha accolto integralmente il ricorso presentato dall’avvocato Antonino Vetrano, legale della signora S.F., vedova di L.G., morto, all’età di 69 anni, nel 2014, 7 anni dopo essere andato in pensione, contro Inail. Il giudice ha condannato l’Inail a corrispondere la rendita con decorrenza dal giorno successivo alla morte del marito, avvenuta nel novembre 2014, oltre l’importo spettante a titolo di assegno funerario  e le spese processuali. La vicenda giudiziaria trae origine a seguito della morte per linfoma di non- Hodgkin di un saccense che aveva lavorato per circa 40 anni in via sostanzialmente continuativa a Sciacca  come addetto alla distribuzione di carburante  e, pertanto, era quotidianamente a contatto con sostanze cancerogene, in particolare il benzene. La moglie di quest’ultimo, S.F., difesa dall’avvocato Antonino Vetrano del Foro di Sciacca, ha convenuto in giudizio l’Inail innanzi al Tribunale di Sciacca, in funzione di Giudice del lavoro, per far accertare e dichiarare l’esistenza del nesso di causalità tra l’attività lavorativa  svolta dal marito, quale addetto alla pompa di distribuzione di carburante e il linfoma non-Hodgkin (LNH) che gli è stato diagnosticato alla fine del 2005 e ne ha determinato il decesso nel 2014. L’Inail, dopo aver respinto la domanda in via amministrativa presentata dalla vedova, si è costituita in giudizio ed ha contestato l’esistenza del nesso eziologico tra la malattia diagnosticata al de cuius  e la sua origine lavorativa, chiedendo il rigetto delle pretese della signora S.F. All’esito del giudizio, è stato, invece,  accertato che la patologia tumorale del linfoma non-Hodgkin “LNH” che ha colpito L.G. fosse eziologicamente da ricondurre all’attività lavorativa dello stesso (attesa l’indubbia esposizione a fattori nocivi correlata allo svolgimento della medesima prestazione) e che, per l’effetto, il decesso del saccense è da riferire ad una malattia di causale origine professionale. Come confermato dal nominato Ctu, specialista in oncologia, la causa eziologica che ha causato la comparsa del LNH follicolare in capo al defunto L.G. è da ricondurre, con alta probabilità, al benzene e ad i suoi componenti sostanze chimiche  contenuti negli idrocarburi con cui L.G. ha lavorato. In ragione dell’acclarata riconducibilità del decesso di L.G. alla malattia professionale contratta per ragioni di lavoro, il Tribunale di Sciacca, in funzione accogliendo integralmente il ricorso proposto dall’avvocato Antonino Vetrano, con sentenza ha riconosciuto il diritto della signora F.S., coniuge di L.G., a percepire le spettanze correlate alla rendita ai superstiti, a decorrere dal giorno successivo  alla morte del marito, nonchè all’assegno funerario e condannato l’Inail al pagamento delle somme che dovranno essere quantificate e delle spese processuali. Nella foto, l’avvocato Antonino Vetrano

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