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Comune di Sciacca

I postumi delle Provinciali portano sconquasso al consiglio comunale di Sciacca

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E’ durata pochissimi minuti la seduta del consiglio comunale di Sciacca convocata per ieri sera. Il numero legale e’ venuto meno subito dopo l’avvio della seduta.

Il clima politico arroventato all’interno dell’opposizione, adesso divisa e frammentata e che fino a questo momento aveva garantito i numeri in consiglio detenendo la maggioranza, ha pesato sullo svolgimento.

A incidere su una nuova nomenclatura e nuove dinamiche proprio in questa parte politica, sono gli equilibri venuti fuori dal risultato delle Provinciali.

E sebbene a fatica, negli ultimi mesi la stessa opposizione e’ riuscita ad andare avanti compatta in aula, le Provinciali hanno inevitabilmente segnato un punto di non ritorno.

L’avvio della seduta, a quanto pare, e’ stata preceduta da discussioni dietro le quinte tra diversi esponenti della stessa. Ad attestare questo, l’unico momento registrato ieri sera in aula, quando la seduta ha avuto inizio con l’ intervento di soli tre minuti della consigliera Carmela Santangelo che rivolgendosi al neo eletto consigliere provinciale di Forza Italia Alessandro Grassadonio, ha polemizzato con lui per alcune dichiarazioni rese nel corso di una trasmissione televisiva nel dopo elezioni. La consigliera ha fortemente criticato le espressioni usate dal collega anche vice presidente del consiglio comunale, che ha avuto modo di affermare di non amare le lunghe sedute e i lunghi dibattiti consiliari e di preferire le conversazioni e la mediazione privata. Parole, a detta della consigliera, gravissime e mortificanti da parte del rappresentante della pubblica assemblea. Ma pochi secondi dopo l’intervento della consigliera, gli esponenti della Dc hanno abbandonato l’aula seguiti dal consigliere del Pd Giuseppe Ambrogio, facendo venire meno il numero legale. Seduta tutta da rifare, stasera in seconda convocazione. Tuttavia il clima politico teso pare non essere destinato a distendersi almeno per il momento.

La delusione di Filippo Bellanca e Calogero Bono, i due non eletti alle Provinciali, a quanto pare, scotta sui nuovi equilibri che avevano portato ad una opposizione compatta. Da quei banchi le spaccature ormai sono evidenti: da un lato il gruppo forzista, dall’altro la Dc e poi ancora gli esponenti di Fratelli d’Italia e infine la coppia Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ che continuano la loro corsa sempre più in solitaria. In mezzo a tutto questo, restano da chiarire le presenze e le posizioni di alcuni consiglieri come Paolo Mandracchia, eletto nella lista “Ventiventidue” con Bellanca e oggi così distante da quest’ ultimo tanto da non sostenerlo neanche alle Provinciali. E poi ancora la stessa consigliera Santangelo, eletta nella lista “Onda” e oggi anche lei presente nel gruppo misto. E poi ancora la posizione dello stesso presidente del consiglio comunale Ignazio Messina attorno al quale si era costruito il progetto dell’ultima candidatura con alleanze tra gruppi che oggi si sono liquefatte. Una compagine che adesso non esiste più e che metterebbe in dubbio perfino il futuro sostegno all’intero ufficio di presidenza costituito proprio da Grassadonio, eletto ad Agrigento e dello stesso Messina, oggi anche vice presidente dell’Anci.

Dalle evidenti fratture e spaccature dell’opposizione, e’ destinata a prendere vigore, invece la minoranza che sostiene Fabio Termine. E se una parte si litiga e si spacca, l’altra potrebbe trovare supporto e sostegno con inedite nuove maggioranze in aula, frutto di alleanze trasversali.

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