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Flat tax al 5% sugli stipendi e esonero INPS per i giovani: i dettagli della proposta

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Nel maggio 2025 è stata annunciata una proposta di legge che punta a rivoluzionare il sistema fiscale per i giovani lavoratori, introducendo due misure principali: una flat tax del 5% sui redditi da lavoro dipendente per gli under 30 e l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali INPS per i primi tre anni di contratto.

Chi riguarda la proposta

Le misure si applicherebbero a giovani fino a 30 anni assunti con contratto di lavoro subordinato, sia a tempo determinato che indeterminato. Per accedere alla flat tax, il reddito annuo lordo non dovrà superare i 40.000 euro (limite che salirebbe a 100.000 euro per i residenti all’estero, al fine di favorire il rientro dei cosiddetti “cervelli in fuga”).

La flat tax sostituirebbe IRPEF e addizionali locali, e sarebbe applicabile per un massimo di cinque anni.

Esonero contributivo: cosa significa

Accanto all’agevolazione fiscale, è previsto l’esonero dai contributi INPS per tre anni. Ciò significa che, per tale periodo, né il datore di lavoro né il lavoratore verserebbero contributi previdenziali.

Questo si tradurrebbe in:

  • Busta paga più alta per il lavoratore, grazie all’assenza di trattenute
  • Riduzione del costo del lavoro per le imprese, che non sarebbero tenute a versare la quota contributiva (oggi fino al 30% del lordo)

Obiettivi della riforma

La proposta intende:

  • Incentivare l’occupazione giovanile, abbattendo il costo fiscale e contributivo
  • Rendere più attrattivo il lavoro regolare, scoraggiando forme contrattuali precarie o irregolari
  • Frenare la fuga dei giovani all’estero, grazie a un regime agevolato anche per chi decide di rientrare in Italia

Dubbi e criticità emerse

Nonostante l’impatto potenzialmente positivo della riforma, non mancano le perplessità. Alcuni dei punti critici evidenziati da economisti e osservatori includono:

  • Sostenibilità finanziaria: la riduzione delle entrate fiscali e contributive potrebbe pesare sui conti pubblici e sul sistema pensionistico
  • Equità intergenerazionale: si teme una disparità tra giovani e lavoratori più anziani, a parità di mansione
  • Efficacia occupazionale limitata: la misura potrebbe non generare nuovi posti di lavoro senza politiche industriali e investimenti strutturali
  • Rischio di abusi: alcuni datori di lavoro potrebbero sostituire ciclicamente il personale per mantenere il beneficio contributivo

Confronto con il regime forfettario per le partite IVA

Il disegno ricorda il regime forfettario già in vigore per gli autonomi, che prevede una flat tax al 5% per i primi cinque anni. La novità starebbe nell’applicazione analoga anche ai lavoratori dipendenti, ampliando quindi il campo di applicazione di tale aliquota ridotta.


📌 In sintesi

  • Proposta di flat tax al 5% per lavoratori dipendenti under 30
  • Esonero contributivo INPS per tre anni, sia per il lavoratore che per l’azienda
  • Tetto di reddito: 40.000 € per i residenti in Italia, 100.000 € per chi rientra dall’estero
  • Obiettivi: aumento occupazione giovanile, competitività del lavoro regolare e rientro dei talenti
  • Criticità: coperture finanziarie, equità, sostenibilità previdenziale, rischi di abuso

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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