Si sta svolgendo in questi giorni, fino al 12 giugno, a Yinchuan, nel cuore della regione vinicola cinese del Ningxia, la 32ª edizione del Concours Mondial de Bruxelles, la più importante competizione enologica internazionale. Tra i giurati selezionati da cinque continenti c’è anche Salvo Ognibene, giornalista e sommelier di Menfi, che rappresenta l’Italia in una delle sessioni più prestigiose del concorso, dedicata ai vini bianchi e rossi.
Ognibene, ormai figura di riferimento della critica enologica italiana, partecipa per la quarta volta al Cmb, portando con sé una visione del vino che unisce etica, territorio e identità culturale. In un contesto che sta rapidamente evolvendo ha sottolineato: “Quello che colpisce è la volontà di apprendere, di confrontarsi con la storia del vino europeo, ma anche di trovare una propria via, legata al paesaggio, alla cultura e ai gusti locali. Qui stanno facendo tanti investimenti sul vino e diventeranno competitivi anche per noi europei”.
Il Concours Mondial de Bruxelles, che ogni anno raccoglie oltre 10.000 iscrizioni da 50 Paesi, ha scelto la Cina non solo come sede, ma anche come simbolo del futuro del vino. Contrariamente ai pregiudizi, infatti, la Cina si sta affermando come produttrice, investendo in tecnologia, formazione e know-how internazionale, nella ricerca di una propria identità enologica.
La manifestazione, che seleziona vini di eccellenza senza lasciarsi condizionare da etichette o denominazioni, proseguirà a settembre in Italia. Marsala ospiterà dal 17 al 19 settembre la sessione finale dedicata ai “Vini dolci e fortificati”, con particolare attenzione ai tesori siciliani come il Marsala, il Passito di Pantelleria, la Malvasia delle Lipari e il Moscato di Noto.