Il Governo ha presentato il nuovo Piano Casa Italia, una strategia nazionale per fronteggiare l’emergenza abitativa e rilanciare il settore edilizio. Con un investimento iniziale di 660 milioni di euro, il progetto mira a garantire abitazioni dignitose a prezzi accessibili, in particolare per le famiglie economicamente svantaggiate, ma anche per un ceto medio sempre più colpito dall’aumento dei costi immobiliari.
Crisi abitativa e intervento pubblico
Negli ultimi anni, l’accesso alla casa è diventato un problema crescente, non solo per le fasce più fragili, ma anche per lavoratori e famiglie con redditi medi. L’aumento dei prezzi, la scarsità di alloggi sociali e le rigidità del mercato hanno reso difficile trovare soluzioni abitative stabili e sostenibili.
Per rispondere a questa esigenza, il Ministero delle Infrastrutture ha lanciato il Piano Casa Italia, illustrato durante il quinto Tavolo Casa. Si tratta di un pacchetto di misure che intende coniugare rilancio dell’edilizia, innovazione normativa e giustizia sociale.
Fondi e fasi di attuazione
Il piano prevede una dotazione iniziale di 660 milioni di euro, suddivisi in due tranche:
- 100 milioni di euro per progetti pilota nel biennio 2027-2028;
- 560 milioni di euro per il triennio successivo, a partire dal 2029.
L’obiettivo è sperimentare soluzioni innovative e raccogliere dati utili a definire politiche di lungo periodo. Parallelamente, il Governo avvierà una riforma del Testo Unico dell’Edilizia, con una legge delega attesa entro la fine di giugno 2025.
Una nuova visione dell’abitare
Il Piano Casa promuove un concetto di abitare centrato su accessibilità economica, inclusione sociale e sostenibilità. Le nuove politiche abitative punteranno su modelli flessibili e integrati, capaci di rispondere alle reali esigenze delle famiglie, delle comunità e del territorio.
Una delle sfide principali sarà il superamento della visione dell’immobile come puro investimento. Attualmente, una larga quota delle seconde case in Italia è considerata una riserva di valore. Il Piano intende ribaltare questa logica, promuovendo invece l’abitazione come diritto e strumento di coesione sociale.
Riforma normativa e digitalizzazione
Uno dei pilastri dell’intervento riguarda la semplificazione normativa. La revisione del Testo Unico dell’Edilizia mira a:
- ridurre la frammentazione legislativa tra Stato e Regioni;
- velocizzare le procedure autorizzative;
- facilitare la rigenerazione urbana, privilegiando il riuso del patrimonio edilizio esistente;
- integrare urbanistica, edilizia e tutela ambientale;
- incentivare la digitalizzazione delle pratiche edilizie, per aumentare trasparenza e certezza dei tempi.
Verso una strategia abitativa nazionale
Il Piano Casa 2025 si colloca in una cornice più ampia, che guarda all’Europa e alle sfide sociali ed economiche del prossimo decennio. L’intento è costruire un sistema abitativo più equo, efficiente e resiliente, capace di rispondere in modo strutturale alla domanda di alloggi e di rilanciare un settore chiave per l’economia e il benessere collettivo.