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Accoltello’ moglie e figli, la difesa di Alba: “Incapace di intendere e di volere per tutte le accuse”

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Per gli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio Daniele Alba, il meccanico di Cianciana di 36 anni che accoltellò moglie e figli, deve essere dichiarato incapace di intendere e di volere al momento del fatto per tutte le accuse a suo carico. Lo hanno sostenuto durante la discussione al processo a carico dell’imputato
che il 23 maggio 2024 ha accoltellato, ferendoli, la moglie e i due figli.

La pena richiesta dal pm, nella precedente udienza, è stata di 8 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti e per la detenzione di un proiettile. Per tentato omicidio, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, il pm ha chiesto il proscioglimento per l’incapacità dell’uomo di intendere e di volere al momento del fatto come accertato da una perizia psichiatrica.

Il processo si celebra, con il rito abbreviato, davanti al giudice del Tribunale di Sciacca Dino Toscano. Per Alba il pm Brunella Fava ha chiesto anche 10 anni di Rems, residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza, dopo il carcere.

La difesa ha sostenuto che l’incapacità di intendere di volere ha condizionato tutti gli episodi contestati, avvenuti in uno stato di alterazione psicofisica.

Gli avvocati Gaudio e Burgio hanno chiesto il rigetto della richiesta di risarcimento avanzata dall’associazione Gens Nova, rappresentata dall’avvocato Mauro Tirnetta. La moglie di Alba è costituita parte civile con l’avvocato Carlo D’Angelo.

Sia la moglie che i figli di Alba dopo avere subito l’accoltellamento sono stati ricoverati in ospedale. Il giudice ha rinviato l’udienza al 23 settembre per repliche e sentenza.

Nella foto, gli avvocati D’Angelo, Gaudio e Burgio

Giuseppe Pantano
Giuseppe Pantano
Giornalista Professionista

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