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Post mozione a Sambuca, Cacioppo: “Sono uscito a testa alta”

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“In politica, il consenso non è un punto di partenza, ma il frutto di un cammino”. E’ l’incipit di un lungo commento a caldo dell’ex sindaco di Sambuca, Giuseppe Cacioppo, sfiduciato ieri dal voto di otto consiglieri su 12.

“Ieri dall’Aula Consiliare – aggiunge Cacioppo – sono uscito a testa alta. Guardandovi uno ad uno negli occhi. Nulla da temere. Nulla di cui vergognarmi.
Abbracciandovi pure quando riuscivo a raccogliere le vostre mani. Comunque fiero di una comunità che si chiama Sambuca.Eo arrivato giusto una manciata di minuti prima delle 11 dopo aver firmato alcuni documenti al Palazzo dell’Arpa. Sono uscito senza rancori e nella certezza di aver fatto delle cose. Poche, tante. Non saprei. Non importa il “quantum”. Giusto delle cose!
Comunque sicuro di aver fatto. E con me i miei assessori, i miei consiglieri. Di oggi e di ieri.
Amministratori con un senso del dovere senza pari.Consapevole anche di aver servito questa comunità e i suoi cittadini. Lo Stato e l’istituzione che ho rappresentato indossando la fascia tricolore. Con dignità e rispetto. Con onore e tanta umiltà”.

Ieri durante la lunga seduta consiliare che ha portato all’adozione dell’atto anche tanti supporter di Cacioppo.

“Attorno a questa storia – riferendosi ai suoi sostenitori – tanti volti, tanti sambucesi. Quando una piazza si riempie, quando la gente si stringe attorno ad un progetto, quando un’aula di un consiglio comunale e’ stracolma di cittadini, sambucesi e non, nel corridoio e sul sagrato, tanti, tantissimi, non è solo un’immagine da condividere ma è il segnale tangibile che quel progetto ha radici nella realtà e nella lealta’.Con me c’era Sambuca e i sambucesi che hanno seguito e in presenza le sorti di un comune affidato al voto di otto persone. Grazie per avermi ascoltato, grazie per essere presenti, tanti, incuriositi e preoccupati per il futuro di questa bella nostra comunità. Grazie per avermi atteso fuori trepidanti di un risultato mai arrivato e di una presa di coscienza che il lupo da mesi aveva già perso. Anzi, una coscienza che non ha mai avuto!

Io ieri da quell’aula – ha concluso – sono uscito a testa alta. E con me i miei assessori e i miei consiglieri comunali. Tutti a testa alta! Con gli occhi imperlati e col cuore carico di gratitudine per il consenso che abbiamo colto con mano e per l’amarezza che abbiamo misurato negli occhi di chi era in piazza”.

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