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Comune di Sciacca

Acqua, 4 mila euro al giorno per il Grattavoli ed è polemica per il vertice Aica

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Nominato due giorni fa il nuovo Consiglio di amministrazione di AICA, sono diverse le prese di posizione e le richieste a Sciacca.

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia prendendo atto della nomina, formula una serie di richieste al nuovo Cda sulla possibilità di abbattere i costi di gestione dando anche dei
riscontri diretti ai cittadini.

“A tal proposito – scrive Gallo – si propone di inserire nell’agenda del CdA le seguenti questioni di carattere generale:

  • attivare ogni canale utile, anche attraverso la rete delle professioni tecniche della
    provincia, ogni azione utile per consentire l’ammodernamento della rete di distribuzione
    ottenendo fondi nazionali e regionali ancora disponibili ed erogabili;
  • adottare soluzioni alternative per abbattere i costi di gestione come, come ad esempio,
    l’istallazione di turbine idroelettriche lungo le dorsali idriche ad alta pressione per
    generare elettricità a copertura dei propri consumi, iniziando tale istallazione proprio da
    Sciacca utilizzando le dorsali che dai pozzi di Grattatoli attraversano la zona industriale
    di Santa Maria di Sciacca, che configura uno sviluppo capace di registrare un dislivello
    di oltre 100 mt.;
  • rendere operativo il serbatorio idrico di San Michele al fine di garantire l’erogazione continua (h24) all’interno della cinta muraria di Sciacca dove sono presenti moltissime strutture ricettive ed attività commerciali con limitate capacità di accumulo,
    garantendo sia le condizioni igienico sanitarie della città che di sicurezza specie per il corretto funzionamento delle colonne antincendio del centro urbano che garantiscono ai vigili del fuoco di intervenire all’interno dei vicoli inaccessibili dai mezzi di soccorso pesanti”.
  • Poi Gallo sposta la sua attenzione sui costi di alimentazione del Grattavoli: “E’ evidente – aggiunge – che l’abbattimento dei costi come i circa € 4’000 di carburante al giorno per almentare un gruppo elettrogeno a monte di una pompa di sollevamento dei pozzi di Grattavoli, nel tramite di una o più turbina idroelettrica metterebbero nelle condizioni il CdA di poter programmare degli interventi di ripristino con meno problemi economici”.

  • Mentre i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ chiedono con una nota l’immediato annullamento in autotutela, della delibera di nomina del Consiglio di Amministrazione dell’AICA per violazione dei principi di trasparenza, imparzialità e legalità amministrativa, inadeguatezza dei requisiti indicati nell’avviso pubblico, non proporzionati alle
  • funzioni strategiche attribuite al CdA.
  • E ancora, difetto di istruttoria e sviamento di potere, per mancanza di valutazione comparativa, oggettiva e motivata e possibile elusione della normativa in materia di inconferibiIita’.

Infine, violazione per la nomina retribuita di soggetto già collocato in quiescenza dalla Pubblica Amministrazione, in assenza delle condizioni
di legittimità previste dalla norma.
I due infine, paventano che in mancanza di un riscontro tempestivo, si procederà a segnalazione alla Corte dei Conti, all’Anac e impugnazione al Tar.

Sulla nota dei due e’ il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, Salvatore Di Bennardo a intervenire con fermezza in merito alla richiesta avanzata dai consiglieri comunali.

“Siamo all’ennesima polemica costruita su presupposti sbagliati – afferma il Presidente – e su un approccio che, più che tutelare l’interesse pubblico, sembra finalizzato a ottenere un po’ di visibilità. Prima di impugnare penna e minacciare TAR e Corte dei Conti, sarebbe stato opportuno leggere lo Statuto di AICA e soprattutto informarsi sulla normativa vigente.”

Il Presidente difende la regolarità della procedura adottata per la selezione del CdA, chiarendo che la manifestazione di interesse è stata pubblica, aperta, trasparente e in linea con quanto previsto dallo Statuto dell’azienda.

“Non siamo davanti a un bando truccato, come qualcuno insinua, ma a una procedura limpida, finalizzata a individuare professionalità serie e competenti. I candidati selezionati possiedono tutti i requisiti richiesti, e soprattutto non devono rispondere a logiche clientelari. Forse è questo che dà fastidio.”

“Vorrei ricordare che questa nomina è il frutto di un lavoro lungo, faticoso e straordinariamente impegnativo portato avanti da tutti i sindaci di AICA. In un contesto già complicato dalla situazione strutturale e gestionale dell’acqua in provincia, i sindaci hanno lavorato con serietà, sacrificio e spirito di responsabilità per dare finalmente all’azienda una guida stabile e competente”

Ma il punto centrale della replica del Presidente è un altro: la natura delle competenze richieste per amministrare un’azienda pubblica moderna e complessa come AICA.

Secondo il Presidente, la vera competenza oggi si misura sulla capacità di lettura dei numeri, di gestione strategica, di visione d’insieme, e non sull’appartenenza a un albo professionale.

“Chi guida AICA deve saper gestire risorse economiche, evitare contenziosi legali, redigere piani industriali, coordinare con gli uffici tecnici ma anche e soprattutto con quelli legali, finanziari e amministrativi. Servono figure manageriali, non capi ufficio tecnici travestiti da amministratori.”

Il presidente replica anche alle proposte di Fratelli d’Italia: “Se qualcuno pensa che per salvare il sistema idrico agrigentino basti installare due valvole, temo che non abbia capito in che epoca viviamo, vive fuori dal tempo. AICA non è uno studio tecnico, ma un’azienda pubblica con responsabilità finanziarie, normative e strategiche enormi. Serve capacità di lettura dei bilanci, conoscenza della finanza pubblica, dimestichezza con i bandi europei, visione gestionale e solidità amministrativa. Ridurre tutto a una questione di ‘tecnici dell’acqua’ è semplicemente ridicolo”.

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