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Comune di Sciacca

Il centrodestra: “Sugli spettacoli estivi il sindaco mistifica la realtà”

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Non si placa la polemica dopo la sera di Ferragosto. Durante un evento musicale finanziato con l’imposta di soggiorno, il sindaco di Sciacca, accompagnato dagli assessori Alessandro Curreri e Francesco Dimino, è salito sul palco dichiarando di aver voluto organizzare i fuochi d’artificio, poi non realizzati, aggiungendo che “il motivo per cui non si sono fatti lo sappiamo tutti”.

Parole che hanno immediatamente scatenato la reazione dei gruppi di opposizione, che parlano di “semicomizio” e di “atteggiamento scorretto”. In una nota congiunta, i consiglieri di Democrazia Cristiana, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lista Messina e Mpa accusano il primo cittadino di “fomentare rancore e divisioni, trasformando un momento di intrattenimento pagato dai contribuenti in occasione di propaganda politica”.

Secondo l’opposizione, la realtà sarebbe diversa da quella raccontata dal sindaco. “Fin dal suo insediamento – si legge nel documento – l’amministrazione si è dichiarata contraria agli spettacoli pirotecnici per tutelare gli animali, salvo poi applicare questa linea a fasi alterne”. Gli stessi consiglieri ricordano che a Capodanno 2024 i fuochi non si tennero “per scelta esclusiva dell’amministrazione, nonostante le risorse disponibili e senza alcun ostacolo esterno”.

Un altro punto contestato riguarda il programma ufficiale dell’“Estate Saccense 2025”: alla data del 15 agosto non era infatti prevista alcuna manifestazione pirotecnica. “Eppure – accusano le opposizioni – dopo la mancata approvazione del bilancio il sindaco ha raccontato di voler fare i fuochi, attribuendo all’opposizione la responsabilità della loro cancellazione. Una ricostruzione strumentale, utile solo a nascondere una scelta già presa a monte”.

Non manca il confronto con il passato: “In altre stagioni amministrative, anche in tempi di ristrettezze economiche, si è riusciti a garantire fuochi d’artificio e luminarie grazie al sostegno di sponsor e imprenditori locali. Non si comprende perché questa volta non sia stata percorsa la stessa strada”.

I gruppi di minoranza annunciano infine un’attività di vigilanza: “Se davvero il criterio è che ogni evento privo di copertura finanziaria debba essere annullato, controlleremo con attenzione quali spettacoli da qui a ottobre saranno confermati e quali no, verificando costi e priorità. Lo faremo per garantire trasparenza e impedire ulteriori manipolazioni della verità”.

La polemica, dunque, sembra destinata a proseguire: al centro, non solo i fuochi di Ferragosto, ma anche il rapporto tra scelte amministrative, risorse pubbliche e comunicazione politica.

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