La pena detentiva e pecuniaria trasformata in lavoro di pubblica utilità. Un cinquantaseienne di Sciacca fermato dai carabinieri alla Perriera con un tasso alcolemico di 0,90, quasi il doppio rispetto al consentito, dovrà svolgere 66 ore di lavoro di pubblica utilità presso una cooperativa di Menfi che opera nel settore sociale.
Pochi giorni prima del Natale 2024 P.P. era stato fermato dai carabinieri perché viaggiava con un ciclomotore di sera a fari spenti. Sottoposto all’alcoltest è risultato positivo e così a suo carico è scattata la denuncia e successivamente il decreto penale di condanna a un mese di arresto e 750 euro di ammenda con sospensione della patente di guida convertito in una pena pecuniaria.
Il giudice del Tribunale di Sciacca, Dino Toscano, ha accolto la richiesta di sostituzione della pena con 66 ore di lavoro di pubblica utilità.
I militari del Nucleo operativo e radiomobile volevano multarlo in via Ritacco perché viaggiava a fari spenti, ma, insospettiti da un forte odore di alcol, hanno chiesto all’uomo di sottoporsi al test e così è scattato il ritiro della patente e la moto affidata alla proprietaria. L’uomo è stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza.
Dopo il decreto penale di condanna l’avvocato Giuseppe Buscemi (nella foto), difensore del saccense, ha predisposto un’istanza di sostituzione pena con lavoro di pubblica utilità che il giudice ha accolto.