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Il processo di Napoli sulle banconote false, gli imputati di Sciacca in appello

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Hanno deciso di impugnare la sentenza di primo grado che li ha condannati rinunciando ai benefici della riforma Cartabia che consentirebbe, in assenza di ricorso in appello, un’ulteriore riduzione di un sesto della pena. La decisione è dei tre saccensi condannati, in abbreviato, nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione di falsari scoperta a Napoli. Sono Mario Di Benedetto, di 37 anni, e Marco Gambino, di 36, condannati, il 4 giugno scorso, a 3 anni e 4 mesi di reclusione dal gup del Tribunale di Napoli, Maria Luisa Miranda, e sottoposti all’obbligo di presentazione, tutti i giorni, alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta ha azzerato una presunta organizzazione di falsari con base a porta Nolana. Ben 42 gli imputati. Nel processo è stato condannato a 2 anni di reclusione con pena sospesa un altro saccense, Tonino Giordano, di 32 anni, non sottoposto ad alcuna misura. Anche per Giordano la difesa, con l’avvocato Mauro Tirnetta, che assiste pure Mario Di Benedetto, si appresta al giudizio d’appello. Marco Gambino è difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanna.

Due tra gli imputati nel processo avrebbero messo in circolazione, il 2 dicembre 2022, 120 banconote false vendendole a Gambino e Di Benedetto e a un altro soggetto non identificato, i quali le avrebbero acquistate per metterle a loro volta in circolazione nel mercato tedesco. Di Benedetto era chiamato in causa anche per un altro fatto, del 28 dicembre 2022, assieme a Giordano, quando avrebbero acquistato 240 banconote false dal valore nominale di 100 euro per metterle a loro volta in circolazione.

Nella foto, gli avvocati Tirnetta e Di Giovanna

Giuseppe Pantano
Giuseppe Pantano
Giornalista Professionista

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