Una folla silenziosa e commossa ha gremito la chiesa Madre di Favara per l’ultimo saluto a Marianna Bello, la 38enne madre di tre figli travolta dalla furia dell’acqua durante l’alluvione dell’1 ottobre e ritrovata in un torrente di contrada Cannatello, dopo 18 giorni e mezzo di ricerche.
Le esequie sono state officiate dall’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, che all’ingresso della chiesa ha rivolto parole di profonda spiritualità e consolazione.
“Questo è un momento di raccoglimento e di preghiera. Sappiamo tutti che, in queste circostanze, le parole sono inutili. Ma abbiamo una parola che non è nostra, è la parola di Dio che tra poco riecheggerà dentro la chiesa Madre. ‘A te innalzo il mio grido oh Signore’ ci farà pregare il salmo. Questo grido, Dio lo ha accolto e ce lo restituisce questo pomeriggio, in questa celebrazione. La vita non è tolta, ma trasformata. La parola di Dio è che anche Marianna è stata trasfigurata e vive nella Pasqua eterna”, ha detto monsignor Damiano.
Un messaggio di fede, accolto con lacrime e silenzio dai presenti. Davanti alla chiesa, il sindaco Antonio Palumbo, le forze di polizia, i vigili del fuoco e i volontari che per quasi tre settimane non hanno smesso un attimo di cercare Marianna.
“Oggi accompagneremo Marianna Bello nel suo ultimo saluto, con la partecipazione dell’intera comunità. In questo momento di profondo dolore, a nome mio, dell’amministrazione comunale e dell’intera città di Agrigento, esprimo la più sincera vicinanza alla sua famiglia, che porta sulle proprie spalle il peso più grande di questa perdita. Riposa in pace, Marianna. Che la terra ti sia lieve”, così il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè.