Aumenti anche per tabacco trinciato, sigarette elettroniche e liquidi da svapo. Ecco cosa prevede la Legge di Bilancio 2026
Dal 1° gennaio 2026, il prezzo delle sigarette e dei prodotti da fumo aumenterà sensibilmente. Lo ha stabilito il Governo Meloni nella Legge di Bilancio 2026, che prevede un incremento progressivo delle accise su sigarette tradizionali, tabacchi lavorati, sigari e anche su sigarette elettroniche e liquidi da svapo.
Il rincaro potrebbe arrivare fino a +1,50 euro a pacchetto entro il 2028, ma gli aumenti inizieranno già dal prossimo anno, con ritocchi annuali. L’obiettivo è duplice: reperire risorse per finanziare la Manovra e, al contempo, scoraggiare il consumo di prodotti nocivi per la salute.
Quanto aumentano le sigarette: cifre e proiezioni
Secondo il Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, i rincari saranno distribuiti in tre anni:
- 2026: primi aumenti, pochi centesimi a pacchetto
- 2027-2028: aumenti più consistenti, fino a raggiungere +1,50 euro complessivi
- Estensione del provvedimento a sigarette elettroniche, capsule, liquidi da svapo e tabacco trinciato
Il Ministero dell’Economia prevede di incassare circa 200 milioni di euro l’anno grazie all’aumento delle accise.
Come funziona la tassazione sulle sigarette in Italia
Attualmente, oltre il 70% del prezzo finale delle sigarette è composto da tasse:
- Accisa fissa: 29,5 euro ogni 1.000 sigarette
- Quota proporzionale: 49,5% del prezzo di vendita
- IVA: 22%
- Margine del rivenditore: circa 10%
Con la nuova manovra, l’Italia si confermerà tra i Paesi europei con la pressione fiscale più alta sui prodotti da fumo.
Il Governo: “Misura sostenibile per la salute pubblica”
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che gli aumenti saranno “progressivi e sostenibili”, con l’obiettivo di evitare manovre correttive nel corso dell’anno e di tutelare la salute pubblica.
Il fumo è una delle principali cause di morte evitabile in Italia. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, fuma:
- il 25% degli adulti
- il 28% degli uomini
- il 20% delle donne
- oltre il 35% nelle fasce economicamente fragili
- quasi il 28% tra i giovani tra i 18 e i 34 anni
Boom del contrabbando di sigarette e prodotti da svapo
Gli aumenti fiscali potrebbero avere un effetto collaterale: la crescita del mercato nero del tabacco.
Secondo un report Ipsos del 2024:
- Il mercato illegale del tabacco ha raggiunto il 5% del totale
- 1,1 miliardi di euro il giro d’affari stimato
- Le sigarette tradizionali di contrabbando rappresentano 566 milioni di euro
- Le sigarette usa e getta illegali coprono 183 milioni di euro
- Le capsule non ufficiali sfiorano il 50% del mercato (circa 350 milioni di euro)
Le conseguenze:
- 620 milioni di euro di accise non riscosse
- 230 milioni di euro di PIL persi
- 5.100 posti di lavoro regolari scomparsi
Conclusione: più tasse, meno salute e rischio evasione
L’aumento delle accise sul tabacco è una misura fiscale dal forte impatto sociale: da un lato potrebbe ridurre il consumo e migliorare la salute pubblica, dall’altro rischia di spingere sempre più persone verso l’illegalità, soprattutto in un contesto di difficoltà economiche.
Il dibattito è aperto: servono misure complementari, come campagne di sensibilizzazione, controlli più serrati e alternative accessibili per chi vuole smettere di fumare.