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I risparmi in banca sono davvero al sicuro?

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Le principali minacce che possono mettere a rischio il denaro dei correntisti

Negli ultimi anni, molti risparmiatori si sono chiesti quanto sia davvero sicuro lasciare il proprio denaro in banca. Le turbolenze dei mercati, le crisi di alcuni istituti e l’aumento delle frodi informatiche hanno riacceso il dibattito su quali rischi possano mettere in pericolo i conti correnti, anche in Paesi considerati solidi come l’Italia.


Rischi sistemici e crisi bancarie

Una crisi bancaria profonda può portare al cosiddetto bail-in, un meccanismo che coinvolge prima gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate, ma che in casi estremi può interessare anche i correntisti con somme superiori alla soglia di garanzia (in Italia 100.000 euro per depositante e per banca).

La mancanza di fiducia verso un istituto può inoltre generare la cosiddetta “corsa agli sportelli”, come accaduto in casi recenti negli Stati Uniti (es. Silicon Valley Bank, fallita il 10 marzo 2023). In situazioni del genere, anche i fondi di tutela dei depositi rischiano di essere sotto pressione, poiché le loro risorse non sono sempre sufficienti a coprire l’intero ammontare dei depositi nazionali.


Rischi operativi e sicurezza informatica

Il settore bancario è sempre più esposto a minacce informatiche. Attacchi di phishing, malware, furti di identità e accessi non autorizzati possono portare al furto diretto di fondi.

A questi si aggiungono le frodi bancarie e pratiche scorrette (come l’anatocismo, ovvero l’applicazione di interessi sugli interessi) che possono generare perdite inattese o contestazioni legali.

Le banche digitali o completamente online, se da un lato offrono comodità, dall’altro riducono la possibilità di un contatto diretto con un consulente, rendendo più difficile individuare tempestivamente anomalie o rischi operativi.


Inflazione ed erosione del capitale

Anche quando il denaro è “al sicuro” in banca, il suo valore reale può diminuire nel tempo. L’inflazione riduce il potere d’acquisto, e i tassi d’interesse spesso non sono sufficienti a compensare questa perdita.

A ciò si aggiungono costi di gestione, imposte di bollo e tassazione sulle giacenze, che possono erodere ulteriormente il capitale nel medio-lungo periodo.


Garanzie e tutela dei depositi

In Italia, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) protegge fino a 100.000 euro per depositante e per banca.
Somme superiori restano esposte al rischio in caso di gravi dissesti, anche se gli interventi diretti sui correntisti restano rari.

Le recenti riforme europee mirano a rendere i salvataggi bancari meno impattanti per i cittadini, ma una tutela assoluta non può essere garantita oltre i limiti fissati dalla legge.


Un nuovo modo di pensare alla sicurezza dei risparmi

Le dinamiche economiche globali stanno spingendo molti cittadini a riflettere su come proteggere e diversificare i propri risparmi. Sempre più persone valutano strumenti alternativi e beni reali in grado di preservare il valore nel tempo.

Nei prossimi approfondimenti di Risoluto, parleremo proprio di questo: come molti risparmiatori stanno costruendo la propria “riserva aurea personale” per vivere con maggiore serenità e fiducia nel futuro.


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Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
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