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Crisi idrica in Sicilia, agricoltori senza stipendio e lavoratori in agitazione

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La crisi idrica in Sicilia continua a generare tensioni crescenti tra agricoltori e lavoratori dei consorzi di bonifica. Una situazione che, nelle ultime settimane, ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione da parte dell’Associazione Liberi Agricoltori e del personale del Consorzio di bonifica 3 Agrigento.

Crisi idrica in Sicilia e gestione delle dighe: interrogativi irrisolti

L’associazione agricoltori denuncia una gestione ritenuta inefficace delle risorse idriche nelle dighe Gammauta e Castello. Nonostante un costante flusso in entrata alla diga Gammauta, la bretella Gammauta–Castello — attiva soltanto per tre giorni dal 4 settembre — è rimasta inspiegabilmente inutilizzata, aggravando ulteriormente la crisi idrica in Sicilia.

I 72.000 m³ di acqua “scomparsi”

Durante i tre giorni di attivazione, i dati dell’Autorità di Bacino indicano un prelievo di 137.000 m³ dalla diga Gammauta, a fronte dei soli 65.000 m³ dichiarati dal consorzio come trasferiti alla diga Castello.
La differenza di 72.000 metri cubi, definita dall’associazione “inspiegabile”, rappresenta una perdita significativa per l’agricoltura locale.

Bretella ferma e ritardi operativi

A questa criticità si aggiunge la situazione della condotta Poggiodiana–Magazzolo: sebbene i lavori di ripristino siano stati conclusi da oltre dieci giorni, le motopompe necessarie alla distribuzione dell’acqua non risultano ancora installate. Nel frattempo, la diga Gammauta conserva circa 270.000 m³ di acqua inutilizzati, in attesa di un travaso che non arriva.

Stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio AG3

Anche i dipendenti del Consorzio di bonifica Ag 3 hanno avviato lo stato di agitazione. Durante l’assemblea del 14 novembre hanno denunciato gravi ritardi nel pagamento degli stipendi, difficoltà economiche e l’assenza dell’amministrazione all’autoconvocazione prevista per il 12 novembre.

Stipendi arretrati e norme regionali disattese

La possibile liquidazione degli arretrati potrebbe coprire solo parte delle spettanze dovute al personale. Inoltre, i sindacati lamentano l’assenza di indicazioni chiare sull’applicazione delle norme regionali in materia di turnover e stabilizzazione, con ripercussioni dirette sulle attività irrigue e sulla manutenzione dei Consorzi.

Le reazioni politiche: il PD attacca la Regione

Il capogruppo del Pd all’Ars, Michele Catanzaro, ha definito la situazione “l’ennesima conferma dell’inefficienza della giunta regionale”, evidenziando la necessità di un intervento strutturale e immediato. Per Catanzaro, è indispensabile restituire funzionalità ai consorzi e garantire condizioni dignitose ai lavoratori, in un momento in cui la crisi idrica in Sicilia sta mettendo a rischio interi comparti produttivi.

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