I carabinieri della Compagnia di Licata, supportati dai militari di Catania Piazza Dante, hanno eseguito all’alba un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di quattro persone: tre uomini licatesi e una donna di origine domenicana.
I quattro sono indagati nell’ambito di un’inchiesta sul presunto sfruttamento della prostituzione ai danni di donne straniere. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della locale procura della Repubblica.
L’indagine, avviata nell’ottobre 2024 e coordinata dalla procura di Agrigento, si è sviluppata fino al settembre 2025, delineando un presunto sistema articolato di sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto emerso, gli indagati avrebbero operato in concorso tra loro mettendo a disposizione delle donne tre appartamenti, già sottoposti a sequestro preventivo il 22 ottobre scorso.
Le donne coinvolte, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbero versato tra 50 e 60 euro al giorno per l’utilizzo degli immobili.
A queste cifre si sarebbero aggiunti ulteriori pagamenti compresi tra 10 e 40 euro per servizi supplementari come trasferimenti dalla fermata dell’autobus, accompagnamenti per l’acquisto di beni di prima necessità e assistenza per effettuare ricariche PostePay o Mooney Transfer necessarie alla pubblicazione degli annunci su siti specializzati.
Il presunto sistema organizzato
Il quadro che emerge dalle attività d’indagine suggerisce un’organizzazione strutturata, nella quale gli indagati avrebbero gestito gli appartamenti e fornito una serie di “servizi extra” che aumentavano ulteriormente il guadagno. Le donne straniere, secondo gli inquirenti, sarebbero state costrette a sostenere spese quotidiane rilevanti per poter continuare a esercitare nei locali messi a disposizione.
Le tecniche investigative impiegate
L’inchiesta è stata condotta attraverso intercettazioni telefoniche, sistemi di videosorveglianza, appostamenti, pedinamenti e consultazione di portali dedicati agli annunci d’incontro. Questi elementi avrebbero permesso di ricostruire il funzionamento del presunto sistema di sfruttamento della prostituzione e di identificare i ruoli dei singoli indagati.
Le misure cautelari
Per i tre uomini licatesi è stato disposto il regime degli arresti domiciliari. Per la donna domenicana, invece, il gip ha emesso il divieto di dimora nei territori dei Comuni di Licata, Palma di Montechiaro, Campobello di Licata, Ravanusa, Butera e Gela.



