L’indiscrezione che stamane era filtrata e che avevamo anticipato, si è materializzata con una mail alla segreteria del circolo Pd di Sciacca nelle ultime ore.
Quanto e’ accaduto e quanto sta avvenendo nell’amministrazione saccense e’ diventato un vero “caso Sciacca” nel Pd e del Pd che adesso vede i propri vertici impegnati in qualche maniera a risolvere.
La mail porta la convocazione da parte del coordinatore regionale Giacomo D’Arrigo a tutti i protagonisti di questa vicenda a partire dal primo cittadino Fabio Termine, ai tre consiglieri comunali, del segretario locale e dei parlamentari Michele Catanzaro e Giovanna Iacono. Si tratta di un ultimo tentativo in estrema ratio, di tentare di dirimere la vicenda all’interno del partito anche se nelle ultime settimane i Dem si sono preoccupati poco di lavare i panni in casa propria.
Da Palermo considerano grave la situazione politica saccense dove in una seduta consiliare la richiesta di dimissioni del sindaco e’ arrivata da parte di un consigliere iscritto allo stesso partito aprendo di fatto, una crisi amministrativa e politica,
che non può non riguardare il livello regionale. Peccato che la convocazione porti guarda caso, la data di sabato, la stessa giornata che il gruppo esautorato da Termine ha scelto per parlare alla stampa.
Conferenza stampa fissata alle 10,30 e convocazione alle 12 in sede da destinarsi e alla presenza anche di una delegazione della segreteria regionale.
La convocazione da parte del partito per ascoltare le varie parti però allarga il cerchio da Sciacca e riporta in scala la lotta tutta interna al partito siciliano che si e’ consumata nei mesi precedenti durante la fase congressuale e che ha visto nell’onorevole Michele Catanzaro l’espressione più forte di quel dissenso che aveva portato al caos nel Pd isolano.
Resta da chiedersi: perché l’area dei “catanzariani” dovrebbe presentarsi al cospetto di una segretaria regionale che neanche riconosce? Tutte le ipotesi al momento restano in piedi.
C’è chi continua a sostenere che a questo punto il sindaco verrebbe richiamato ad azzerare l’intero esecutivo e a riformulare un’intera giunta. Ma chi ad un anno e mezzo dalla fine del mandato accetterebbe di indossare e far parte di una “squadra” che nasce in un contesto simile e con condizioni non favorevoli a iniziare dallo spettro di una mozione che l’opposizione a detta del presidente del consiglio comunale Ignazio Messina, sta iniziando adesso prendere in considerazione?



