Vendere una casa ereditata quando uno degli eredi non vuole è una delle situazioni più frequenti – e più conflittuali – nelle successioni italiane. La buona notizia è che esistono soluzioni legali precise che permettono comunque di procedere, anche quando manca l’unanimità.
Ecco come funziona, quali sono i diritti degli eredi, quali strade prevede la legge e come uscire dallo stallo.
🔍 Per vendere una casa ereditata serve l’accordo di tutti?
Sì.
Quando si accetta un’eredità si diventa comproprietari dell’immobile, ognuno con una quota ideale.
La vendita dell’intera casa è un atto di disposizione straordinaria e, secondo gli articoli 1108 e 734 c.c., richiede il consenso unanime di tutti i coeredi davanti al notaio.
👉 Basta il no anche di un solo erede per bloccare la vendita.
Ma questo non significa che la proprietà resti bloccata per sempre: l’ordinamento prevede diverse vie d’uscita.
🧾 Prima di tutto: documenti necessari per vendere una casa ereditata
Prima di pensare alle soluzioni, occorre predisporre due documenti fondamentali:
- Dichiarazione di successione regolarmente registrata
- Visura e certificazione ipocatastale che confermi l’assenza di ipoteche e gravami
🔄 Soluzione 1 — L’erede può vendere la sua quota
Se non è possibile trovare un accordo, l’erede può vendere solo la propria quota dell’immobile.
Ma esiste un vincolo molto importante:
✋ Diritto di prelazione degli altri coeredi
(art. 732 c.c.)
La procedura è questa:
- L’erede che vuole vendere deve notificare agli altri coeredi prezzo e proposta (raccomandata o PEC).
- Gli altri hanno 2 mesi per acquistare la quota allo stesso prezzo.
- Se nessuno esercita la prelazione, la quota può essere venduta a un terzo.
- Se non c’è notifica, gli eredi possono esercitare il retratto successorio, “riscattando” la quota dal nuovo acquirente.
❗ Nella pratica è difficile trovare acquirenti interessati a una quota indivisa, perché non dà diritto esclusivo sull’immobile.
⚖️ Soluzione 2 — Divisione giudiziale: il giudice scioglie la comunione
È la via più utilizzata quando la situazione è bloccata.
✔ Può richiederla anche un solo erede
(art. 713 c.c.)
Il giudice:
- Nomina un perito (CTU) per valutare se l’immobile è divisibile
- Verifica il valore del bene
- Decide la soluzione più adatta
Le possibili decisioni:
🔹 1. Assegnazione ad uno degli eredi
Chi la richiede deve pagare agli altri un conguaglio proporzionato alle loro quote.
🔹 2. Vendita all’asta dell’intero immobile
Se nessuno può (o vuole) acquisire la casa, il giudice ordina la vendita all’asta.
Il ricavato viene poi ripartito tra gli eredi.
👉 È una soluzione efficace, ma i tempi possono essere lunghi e il prezzo di vendita più basso del valore di mercato.
❌ Soluzione 3 — Vendere la casa senza il consenso degli altri (rischiosissimo)
Un erede non può vendere l’intero immobile da solo.
Se lo fa:
➤ La vendita non trasferisce la proprietà
L’acquirente può chiedere:
- restituzione del prezzo
- risarcimento danni
L’atto resta valido solo se dopo la divisione giudiziale l’immobile viene assegnato al venditore: caso molto raro.
📌 Cosa bisogna dimostrare per non pagare IMU sulla “seconda” casa ereditata?
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🟢 Conclusione
Sì: vendere una casa ereditata anche con un erede contrario è possibile.
Non si può farlo liberamente, ma esistono diversi strumenti legali:
- vendita della quota con prelazione;
- divisione giudiziale;
- assegnazione;
- vendita all’asta decisione del giudice.
La chiave è conoscere i propri diritti e scegliere il percorso più rapido per uscire dalla paralisi familiare e immobiliare.



