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Comune di Sciacca

Crisi politica a Sciacca, Termine cerca aiuto con “il patto del Castellucci”

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Tutto riparte da dove era iniziato, ovvero l’aula consiliare del Comune di Sciacca. E’ lì che è stato depositato lo scorso 3 novembre il documento politico che ha dato il via alla crisi politica nella giunta Termine ed è lì che lo scorso 10 novembre Termine ha ratificato il licenziamento dei 3 assessori aprendo di fatto una insanabile frattura all’interno del Pd.

Ieri sera il tentativo di trovare una quadra fuori dal Palazzo, nella riunione del direttivo dei “dem” che secondo le previsioni, non ha sortito alcun effetto se non quello di evidenziare una spaccatura netta, inconciliabile tra la maggioranza dei “catanzariani” e la corrente progressista che Termine rappresenterebbe e che oggi ha firmato una nota stampa per sostenere il sindaco Termine e condannare il comportamento di alcuni consiglieri che hanno presentato un documento non condiviso dal partito, definendolo contrario alle regole democratiche interne. La crisi che ne è derivata viene giudicata “ingiustificata e dettata da logiche di potere estranee all’interesse della città, interrompendo un percorso di rinnovamento che aveva riportato entusiasmo nel Pd”. I nuovi iscritti riaffermano la loro appartenenza al partito, il riferimento a Elly Schlein e la volontà di proseguire con decisione sulla strada del cambiamento per un “Pd più aperto, credibile e utile alla comunità”. Anche se molti degli stessi militanti oggi hanno preferito non rilasciare dichiarazioni e interviste, il silenzio è stata la strada scelta da Tony Russo ad Agostino Montalbano, da Salvatore Chiarello a Salvatore Palumbo: è stato per tutti “preferisco di no”.

Intanto, la seduta in programma oggi con il consolidato e soprattutto la variazione di bilancio porterà già nuove dinamiche alla luce di un sindaco che proverà ad affrontare fuori dalla coalizione e dagli alleati i prossimi 18 mesi. In aula c’è già chi è pronto a fare da stampella, da traghettatore della nuova “fase terminiana”.

A cominciare da quella che nei giorni scorsi gli addetti ai lavori avevano provato a ribattezzare come il “patto del Castellucci”, ovvero un accordo con i fondatori della lista “Insieme per Sciacca” che fa capo all’ex deputato regionale Salvatore Cascio e che vede nei due consiglieri Nino Venezia e Alberto Sabella i nuovi piccoli numeri dai quali Termine proverà a riconquistare gli scranni perduti.

Altre dinamiche, nel frattempo, muoveranno oggi i consiglieri del Pd pronti a presentare emendamenti sulla variazione di bilancio e a cercare sponda dalle file di quella opposizione che invece non temerebbe una mozione e che sarebbe pronta, con pochi componenti, a votarla. Pochi, pochissimi. Al momento, si possono contare su una punta di una mano.

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