La nuova inchiesta sulle presunte mazzette al Policlinico di Messina ha portato all’arresto dell’ex primario di Chirurgia Plastica, Francesco Stagno D’Alcontres, finito ai domiciliari su disposizione del gip dopo la richiesta della Procura. L’indagine ipotizza un quadro complesso di reati, tra cui concussione, corruzione, induzione indebita e truffa ai danni della pubblica amministrazione.
Pressioni sulle aziende e appalti nel mirino
Secondo la Guardia di Finanza, l’ex primario avrebbe esercitato pressioni su diverse aziende farmaceutiche e fornitrici di dispositivi medici, pretendendo somme di denaro in cambio di agevolazioni nei rinnovi degli appalti. In caso di rifiuto, avrebbe minacciato l’interruzione delle forniture ospedaliere. Le indagini, che ruotano attorno alle presunte mazzette al Policlinico, avrebbero documentato queste condotte attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche.
Sponsorizzazioni e contributi per eventi scientifici
Il medico avrebbe inoltre ottenuto consistenti contributi economici — sotto forma di sponsorizzazioni, iscrizioni o cene sociali — collegati all’organizzazione di un congresso scientifico di cui era responsabile. L’evento, registrato come iniziativa Ecm, avrebbe prodotto incassi per oltre 700mila euro. Gli investigatori ritengono che una parte di tali fondi sia stata raccolta proprio attraverso il meccanismo delle mazzette.
Interventi non dichiarati in studi privati
Parallelamente, la Procura ipotizza che D’Alcontres abbia eseguito decine di interventi di chirurgia plastica in studi privati della città e della provincia senza dichiararli, aggravando il quadro delle accuse e mostrando — secondo gli inquirenti — un’attività parallela non autorizzata e non comunicata.
Due professioniste coinvolte e sequestri preventivi
Oltre all’ex primario, risultano coinvolte due professioniste: Antonina Fazio, dirigente medica del reparto di Chirurgia Plastica, e Cristina Alì, ostetrica esterna. Per entrambe il gip ha disposto l’interdizione dalla professione sanitaria per un anno.
Le misure cautelari sono state accompagnate da sequestri preventivi: 48mila euro nei confronti di D’Alcontres e 9.700 euro per la dirigente medica, somma ritenuta riconducibile alla presunta truffa ai danni della pubblica amministrazione.



