11.5 C
Comune di Sciacca

Crollo delle iscrizioni a Infermieristica, l’allarme di Uil-Fpl 118: “Sistema sanitario a rischio”

Pubblicato:

Le iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica segnano un nuovo minimo storico: in molte sedi universitarie i candidati non raggiungono neppure il numero dei posti disponibili. Un segnale che, secondo la Uil-Fpl 118, come riporta Insanitas, fotografa una crisi ormai strutturale destinata a ripercuotersi sull’intero sistema sanitario nazionale e, in particolare, su quello siciliano.

A denunciarlo è Alessandro Fecarotta, coordinatore regionale della categoria, che parla di «un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare». In Sicilia, osserva, la situazione è ancora più delicata soprattutto nei servizi di emergenza e urgenza, già provati da anni da carenze di personale e da un crescente sovraccarico operativo.

Fecarotta descrive un quadro preoccupante: «La diminuzione di nuovi infermieri e la carenza di medici stanno mettendo in difficoltà la tenuta stessa dei servizi. Nei reparti e nel 118 si lavora spesso in condizioni estreme, con organici ridotti e turni logoranti. Senza un investimento serio sulle persone, sarà impossibile garantire cure sicure e continue».

Secondo il sindacalista, la ridotta attrattività delle professioni sanitarie ha radici precise: stipendi considerati insufficienti rispetto alle responsabilità, progressioni di carriera poco chiare, mancanza di supporto istituzionale e un diffuso clima di demotivazione. «Chi opera nell’emergenza territoriale – spiega – si trova a fronteggiare ogni giorno pressioni enormi, ritmi insostenibili e un carico emotivo crescente. Non sorprende che sempre meno giovani scelgano questi percorsi, mentre molti professionisti valutano di lasciare.

Per invertire la tendenza, Fecarotta sollecita interventi immediati e mirati. Tra le priorità indicate: un rafforzamento stabile degli organici e investimenti strutturali sulla sanità pubblica; un adeguamento delle retribuzioni che rispecchi la complessità e il rischio del lavoro sanitario; la stabilizzazione del personale precario e percorsi di carriera trasparenti e motivanti; condizioni di lavoro più sostenibili, con turni compatibili con la tutela psicofisica degli operatori, iniziative e incentivi capaci di riportare i giovani verso le professioni sanitarie.

«La sanità – conclude Fecarotta – non può continuare a essere lasciata senza una direzione. Se non si interviene subito, nel giro di pochi anni rischiamo di non avere abbastanza professionisti per garantire un diritto essenziale come quello alla cura. Valorizzare chi già lavora e attrarre nuove energie significa proteggere il futuro della collettività».

Articoli correlati

Articoli Recenti