Ancora una truffa ai danni di una persona anziana, ancora una volta con il collaudato copione del falso carabiniere. Questa volta è accaduto ad Agrigento, dove una pensionata di 75 anni è stata terrorizzata e indotta a consegnare tutti i gioielli custoditi in casa a uno sconosciuto, convinta di evitare gravi conseguenze giudiziarie.
Il raggiro è iniziato con una telefonata sull’utenza fissa dell’anziana. Dall’altro capo del telefono, un uomo che si è presentato come un militare dell’Arma dei carabinieri. Con tono rassicurante ma fermo, il sedicente carabiniere ha spiegato alla donna che la sua auto risultava “coinvolta” in una rapina, fornendo anche dettagli sul modello dell’utilitaria e, secondo quanto riferito, persino sulla targa.
Il copione del falso carabiniere: paura e urgenza
Come avviene in molti casi di falso carabiniere, alla comunicazione iniziale è seguita la fase decisiva del raggiro. All’anziana è stato spiegato che, per evitare guai giudiziari, era necessario consegnare una somma di denaro o beni di valore. Un passaggio che rientra in un copione ormai noto: creare un clima di urgenza, confusione e paura, soprattutto nelle vittime più fragili.
La pensionata, comprensibilmente scossa e incredula, ha accettato di collaborare. Poco dopo, al portone della sua abitazione si è presentato uno sconosciuto, indicato come “delegato” dal sedicente militare. Fidandosi di quella voce tanto accomodante quanto falsa, la donna ha consegnato tutti i gioielli che aveva in casa: ricordi di una vita, acquistati o ricevuti nel corso degli anni.
La scoperta della truffa e la denuncia
Solo successivamente la settantacinquenne ha scoperto la verità. La sua auto era esattamente dove l’aveva parcheggiata, non era stata spostata e, soprattutto, non era mai stata coinvolta in alcuna rapina. A quel punto, sconvolta e amareggiata, la donna si è recata presso la stazione dei carabinieri di Agrigento per raccontare quanto accaduto.
Formalizzata la denuncia, i veri militari dell’Arma hanno avviato le indagini. Il danno economico non è stato ancora quantificato, ma viene definito rilevante. Tra i primi accertamenti, secondo quanto trapela, vi sarebbe la verifica delle immagini di eventuali sistemi di videosorveglianza presenti nella zona centrale della città in cui vive la vittima.
Truffe agli anziani: un fenomeno in crescita
Il caso del falso carabiniere si inserisce in un fenomeno purtroppo sempre più diffuso. Cambiano i pretesti – incidenti stradali, arresti imminenti, perquisizioni, rate non pagate – ma lo schema resta lo stesso: sfruttare la fiducia e la paura per colpire le persone più vulnerabili.
Le forze dell’ordine rinnovano l’invito a diffidare di telefonate sospette e a contattare immediatamente il 112 in caso di dubbi, ricordando che nessun carabiniere o funzionario chiede denaro o gioielli per telefono.



