Sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca con il sostituto Michele Marrone le indagini che hanno portato questa mattina i carabinieri della compagnia di Bagheria ad eseguire quattro misure cautelari di arresti domiciliari e due di obbligo di dimora. Agli arresti in casa tre palermitani e un uomo di Terrasini, indagati di usura, truffa e falso. Anche gli altri due indagati sono di Palermo.
Farebbero parte di un’organizzazione che avrebbe sfruttato la disperazione della gente che, pur di accedere al credito, avrebbe accettato di pagare interessi del 20% per l’intermediazione finanziaria.
La figura centrale avrebbe operato a Sciacca. Sarebbero stati erogati finanziamenti fino a 60.000 euro. A beneficiarne persone che sarebbero state prive dei requisiti. Non ci sono saccensi tra gli indagati e le presunte vittime, tutte del palermitano.
I fatti si riferiscono ai primi mesi del 2020 ed i fari della Procura della Repubblica di Sciacca si sarebbero accesi su una decina di operazioni.
La Procura della Repubblica di Sciacca avrebbe verificato falsi rapporti di lavoro o un reddito gonfiato rispetto a quello reale.
La forza del gruppo sarebbe stata rappresentata dal fatto che tra i coinvolti ci sarebbe stata gente che avrebbe svolto l’attività di intermediario finanziario. E’ l’ipotesi di reato di usura che ha fatto scattare le misure cautelari.
Alcuni dei presunti correi non avrebbero la qualifica di intermediari finanziari. Le condotte sarebbero state tenute a Sciacca dove lavora un palermitano. Secondo quanto emerso dalle indagini per non fare insospettire una finanziaria sulla presenza a Sciacca di palermitani sarebbe stata falsificata la residenza di beneficiari del finanziamento. La finanziaria è assolutamente estranea ai fatti. Sarebbe stato aperto anche un conto corrente in uso ad indagati e quando il beneficiario del finanziamento avrebbe ottenuto il finanziamento avrebbe versato una quota su quel conto.
I beneficiari dei finanziamenti oggetto delle indagini della Procura della Repubblica di Sciacca avrebbero anche loro commesso un reato, la truffa ai danni della finanziaria, ma sarebbero anche presunte vittime del reato di usura per avere pagato per ottenere quel denaro.
Le misure cautelari, chieste dal sostituto procuratore Michele Marrone, sono state disposte dal gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella.
Nella foto, il sostituto procuratore Michele Marrone