18.1 C
Comune di Sciacca

Clan e scommesse online: maxi sequestro da 40 milioni a Catania

Pubblicato:

La nuova indagine della Guardia di Finanza di Catania porta alla luce un vasto sistema illecito che avrebbe favorito l’infiltrazione dei clan e delle scommesse online nel settore del gaming. Il provvedimento di prevenzione ha riguardato Fabio Lanzafame, 53 anni, ex collaboratore di giustizia, considerato contiguo alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e al clan Cappello-Bonaccorsi.
Secondo le ricostruzioni investigative, l’indagato avrebbe svolto un ruolo centrale nel creare canali utili ai clan e scommesse online, consentendo alle organizzazioni di inserirsi in modo occulto nel mercato delle sale da gioco e dei punti scommesse.

L’operazione della Finanza sul fronte delle scommesse online

Il sequestro, stimato in circa 40 milioni di euro, è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Catania con il supporto del comando provinciale di Gorizia e, tramite Eurojust, dell’Autorità giudiziaria romena. Le attività hanno riguardato beni in Italia e all’estero, in particolare a Bucarest e Pitesti.

Condanne e accuse a Lanzafame

Lanzafame era già stato condannato nel 2020 e nel 2022 a una pena complessiva di circa sette anni di reclusione. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e riciclaggio. Il tutto aggravato dall’aver agevolato la mafia.

L’ingresso dei clan nel gaming online

Secondo gli inquirenti, Lanzafame avrebbe facilitato la penetrazione dei clan nel settore del gaming, anche attraverso l’acquisizione di licenze e autorizzazioni necessarie alla gestione delle sale scommesse. Questo avrebbe consentito alla criminalità organizzata di estendere la propria influenza in diverse località della Sicilia, in particolare nelle province di Catania e Siracusa.

I beni sequestrati

Il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro di prevenzione di un ingente patrimonio:
• 20 attività commerciali, di cui 12 italiane e 8 estere, attive nel settore delle scommesse e in quello immobiliare;
• 89 immobili distribuiti tra Italia e Romania;
• 2 autovetture;
• 20 conti correnti bancari;
• somme in contanti riconducibili a Lanzafame o a prestanome.
Con questo intervento, la magistratura mira a colpire ancora una volta il legame tra clan e scommesse online, settore in cui la criminalità continua a vedere un canale privilegiato per riciclare capitali illeciti e consolidare il proprio potere economico.

Articoli correlati

Articoli Recenti