La nuova indagine della Guardia di Finanza di Catania porta alla luce un vasto sistema illecito che avrebbe favorito l’infiltrazione dei clan e delle scommesse online nel settore del gaming. Il provvedimento di prevenzione ha riguardato Fabio Lanzafame, 53 anni, ex collaboratore di giustizia, considerato contiguo alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e al clan Cappello-Bonaccorsi.
Secondo le ricostruzioni investigative, l’indagato avrebbe svolto un ruolo centrale nel creare canali utili ai clan e scommesse online, consentendo alle organizzazioni di inserirsi in modo occulto nel mercato delle sale da gioco e dei punti scommesse.
Il sequestro, stimato in circa 40 milioni di euro, è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Catania con il supporto del comando provinciale di Gorizia e, tramite Eurojust, dell’Autorità giudiziaria romena. Le attività hanno riguardato beni in Italia e all’estero, in particolare a Bucarest e Pitesti.
Lanzafame era già stato condannato nel 2020 e nel 2022 a una pena complessiva di circa sette anni di reclusione. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e riciclaggio. Il tutto aggravato dall’aver agevolato la mafia.
Secondo gli inquirenti, Lanzafame avrebbe facilitato la penetrazione dei clan nel settore del gaming, anche attraverso l’acquisizione di licenze e autorizzazioni necessarie alla gestione delle sale scommesse. Questo avrebbe consentito alla criminalità organizzata di estendere la propria influenza in diverse località della Sicilia, in particolare nelle province di Catania e Siracusa.
Il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro di prevenzione di un ingente patrimonio:
• 20 attività commerciali, di cui 12 italiane e 8 estere, attive nel settore delle scommesse e in quello immobiliare;
• 89 immobili distribuiti tra Italia e Romania;
• 2 autovetture;
• 20 conti correnti bancari;
• somme in contanti riconducibili a Lanzafame o a prestanome.
Con questo intervento, la magistratura mira a colpire ancora una volta il legame tra clan e scommesse online, settore in cui la criminalità continua a vedere un canale privilegiato per riciclare capitali illeciti e consolidare il proprio potere economico.