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Comune di Sciacca

Anticorpi monoclonali contro il Covid, utilizzati per la prima volta anche al “Giovanni Paolo II” di Sciacca

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E’ stata effettuata ieri, per la prima volta nella medicina Covid del Giovanni Paolo II di Sciacca, una infusione con anticorpi monoclonali su un paziente positivo al Covid.

Si tratta di una terapia applicabile a soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di COVID-19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione e o morte. Dopo la segnalazione del paziente che rientra nei criteri di eleggibilità al trattamento, si include l’ inclusione nel protocollo che prevede l’infusione di anticorpi monoclonali in day hospital nel reparto in tempi brevi.

Così e’ stato fatto ieri nel reparto saccense grazie ad una sinergia tra i medici ospedalieri, il medico di medicina generale e l’Usca che ha coordinato con il 118 il trasferimento del paziente positivo dal proprio domicilio al reparto ospedaliero per il trattamento. Il soggetto trattato ieri a Sciacca e’ un uomo di 65 anni, dopo l’infusione e’ rimasto un’ora in osservazione nell’unità operativa di medicina Covid e poi ha fatto ritorno a casa.

Importante è la tempestività, infatti nell’individuare i pazienti e avviare la procedura di arruolamento che si deve concludere in meno di 48 ore dalla segnalazione.

Gli anticorpi monoclonali bloccano la cellula Spike e bloccano la fase di replicazione del virus, insomma agiscono come se fossero una sorta di vaccino aiutando il soggetto all’inizio della malattia a creare gli anticorpi contro l’infiammazione in atto. Si tratta di una procedura terapeutica che ha avuto ottimi riscontri in termini di efficacia e rappresenta una ulteriore arma contro il virus.

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