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Il sindaco di Ribera: “Chi è rientrato in Sicilia non può uscire da casa fino a quando non sarà sottoposto a tampone con esito negativo”

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“Chi è rientrato in Sicilia non può uscire da casa fino a quando non sarà sottoposto a tampone con esito negativo”. Lo ricorda oggi con un avviso il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, che richiama “l’ordinanza contingibile e urgente numero 7 del 20 marzo scorso: chiunque sia entrato in Sicilia dalla data del 14 marzo 2020 ha l’obbligo di permanere presso la propria residenza anche oltre il periodo di permanenza previsto (14 giorni) fino a quando non sarà sottoposto a tampone rinofaringeo e se ne conoscerà l’esito. Solo all’esito negativo del tampone l’Asp potrà procedere al rilascio della comunicazione di fine isolamento fiduciario”. Pace ricorda che per “la mancata osservanza della suddetta prescrizione si incorre nel reato di cui all’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro e nel reato di cui all’articolo 452 del codice penale (delitto colposo contro la salute pubblica) che prevede la reclusione fino a 5 anni”. Il sindaco invita “ogni singolo cittadino di Ribera a mettere da parte comportamenti omertosi e a denunciare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti non corretti da parte dei cittadini rientrati in Sicilia dal 14 marzo in poi. La violazione di questi obblighi può compromettere la salute di ognuno di noi”. Intanto, Pace in vista del pagamento, da domani, delle pensioni ha chiesto alla cittadinanza di recarsi presso gli uffici postali e banche “esclusivamente nei casi indispensabili, rispettando rigorosamente l’ordine alfabetico diramato dalle autorità competenti, in modo da evitare assembramenti e rischio contagio del virus Covid-19”. Presso la tenenza dei carabinieri di Ribera si è svolta una

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