La nota stampa con la quale il commissario ad acta Alberto Firenze ha annunciato l’esito dei tamponi negativi effettuati dopo l’ultimo caso positivo al Giovanni Paolo II di Sciacca, e’ anche una lamentela verso una medicina territoriale che ancora non riesce essere secondo il commissario operativa. Firenze espone quella che secondo lui dovrebbe essere la linea da seguire in questa seconda fase del virus.
“E’ evidente – ha spiegato il commissario ad acta – che il caso di questo paziente asintomatico poi risultato positivo è emblematico. Perché il rischio di contagio diventi nullo sappiamo essere indispensabile il vaccino. Ma, in questa seconda fase di controllo dell’epidemia, quello che dovremmo arginare, deriverà proprio dalla enorme schiera di pazienti positivi asintomatici che ci circonda e che è la parte più difficile da tenere sotto controllo proprio perché non richiamano l’attenzione dei sanitari. La vera sfida, in questa nuova fase, sarà quindi quella di andare alla ricerca del virus, fuori dall’ospedale”.
Firenze pertanto, continua: “Serve per questo l’applicazione di una strategia complessiva da parte dell’intero sistema sanitario regionale. E l’istituzione delle Usca (unità speciali di continuità assistenziale) da parte dell’Asp di Agrigento, in ottemperanza a quanto disposto dall’assessorato della salute della Regione siciliana, giusta nota prot. n. 15450 del 18/03/2020, va in questa direzione. Paradossalmente però, proprio l’unità di Sciacca presso il Pte di Menfi, ad oggi rimane l’unica a non avere ricevuto alcuna disponibilità di adesione da parte dei medici titolari e/o sostituti di continuità assistenziale, né tantomeno di medici abilitati e iscritti all’ordine di Agrigento”.
Firenze che ha nelle scorse settimane ricevuto le critiche da parte di molti sindaci del territorio per l’organizzazione dell’ospedale di Sciacca come area Covid infine, conclude:” Mi piacerebbe che gli amministratori del territorio si prodigassero perché si possano avere Usca di Sciacca e Ribera, nel pieno dell’organico per fronteggiare una emergenza Covid-19 che è solo all’inizio di una nuova fase assistenziale, dove le insidie di un nemico invisibile come il Cov SARS -2 , rimangono immutate”.