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A Canicattì nasce l’iniziativa “Il muro della Gentilezza”, tra i promotori la saccense Lucia Alessi

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Arte e solidarietà in un’unica iniziativa che coinvolge artisti, associazioni, istituzioni. È il “Muro della Gentilezza”, realizzato a Canicattì. Tra i promotori Michele Buscemi, di Menfi, e la saccense Lucia Alessi dell’ istituto “Walden” che opera, da vent’anni, principalmente nei territori di Sciacca e Menfi. Un plauso va anche all’artista canicattinese Andrea Di Pas, creatore del murales.

Il “Muro della Gentilezza” rappresenta un luogo per ritrovarsi, ammirare la bellezza e donare agli altri perché la finalità ultima, nobile, è quella dello scambio sociale. L’iniziativa, nata a Canicattì, ha visto coinvolti Michele Buscemi e la saccense Lucia Alessi dell’Istituto “Walden” che opera, da vent’anni, principalmente nei territori di Sciacca e Menfi occupandosi soprattutto di minori a rischio, donne vittime di violenza, sostegno alla genitorialità e promozione del benessere tra i giovani e soggetti fragili. Chi volesse può portare capi di abbigliamento per i più bisognosi e chi ha bisogno sa che può recarsi davanti al “Muro della Gentilezza” per ritirare un maglione, un cappotto, una giacca, in relazione alle proprie necessità.
L’iniziativa è stata lanciata dal Centro di Prossimità “Walden” con il sostegno di Fondazione Ebbene, in collaborazione con il Comune di Canicattì, l’associazione La Forza delle Donne e la Società Cooperativa sociale “Background”.
Un progetto solidale che si inserisce in un processo più ampio di rigenerazione urbana, intrecciandosi strettamente con quello più delicato dell’inclusione sociale. Il “Muro della Gentilezza” diventa così azione di solidarietà collettiva e installazione artistica, grazie alla bravura, alla fantasia e all’estro dell’artista canicattinese Andrea Di Pas che è riuscito a coinvolgere e includere nella realizzazione dell’installazione artistica e sociale (murales e appendiabiti) quattro persone del Centro di Prossimità che hanno pure potuto usufruire di quattro borse lavoro .
Si arriva e si dona, così come si prende e si va via senza imbarazzo, con dignità. Un luogo dove la generosità di chi dona incontra le necessità di chi spesso si vergogna a tendere la mano, di chi prova imbarazzo a mettersi in coda per una giacca o una sciarpa in buono stato.

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