Cronaca / Attualità

Il meccanico di Cianciana che accoltellò moglie e figli, le richieste della parte civile


Nel processo a carico di Daniele Alba, di 35 anni, il meccanico di Cianciana che il 23 maggio 2024 ha accoltellato moglie e figlie, ferendoli, la parte civile si è associata alla richiesta di pena che era stata avanzata dal pubblico ministero, Brunella Fava, di 8 anni e 8 mesi di reclusione. L’avvocato Carlo D’Angelo, che rappresenta moglie e figli, ha chiesto un risarcimento di 200 mila euro.

E’ costituita parte civile anche l’associazione Gens Nova, rappresentata dall’avvocato Mauro Tirnetta. Il penalista saccense ha affermato durante la discussione che il risarcimento che sarà stabilito dal giudice verrà devoluto a moglie e figli di Alba per l’istruzione dei bambini e per le esigenze della famiglia. L’avvocato D’Angelo ha sostenuto che i fatti del 23 maggio 2024 rappresentano l’epilogo dei reati per i quali viene chiesta la condanna e che i maltrattamenti sono andati avanti per più tempo. Il processo si celebra con il rito abbreviato.

Il meccanico, che si trova in carcere, per il pubblico ministero va condannato per maltrattamenti e per la detenzione di un proiettile. Per tentato omicidio, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, il pm ha chiesto il proscioglimento per l’incapacità dell’uomo di intendere e di volere al momento del fatto come accertato da una perizia psichiatrica. Per Alba il pm Brunella Fava ha chiesto anche 10 anni di Rems, residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza, dopo il carcere. Martedì 24 giugno discuteranno i legali dell’imputato, gli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio, e poi è attesa la sentenza da parte del giudice Dino Toscano.

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