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Comune di Sciacca

Al Fratelli Parlapiano di Ribera il reparto di malattie infettive della provincia di Agrigento, ipotesi al vaglio della Giunta regionale

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Sara’ una settimana decisiva quella che si apre per la sanità provinciale e non solo. Terminata la fase emergenziale, l’assessore Ruggero Razza sta allestendo un nuovo piano per una riconversione dei posti letto Covid creati in fretta in questi mesi in tutta l’isola e dall’altro lato al ritorno ad una parziale normalità delle prestazioni sanitarie erogate dagli ospedali siciliani. C’e’ gia’ un piano regionale che tiene conto anche della possibilità, non remota, di un ritorno del virus e della ripresa repentina dei contagi.

Per la provincia di Agrigento, la decisione piu’ importante riguarda la nascita di un reparto di malattie infettive che potrebbe rappresentare un punto di riferimento per la cura del Covid-19, ma anche di altre patologie di questo genere che nei prossimi anni potrebbero diventare sempre piu’ diffuse, un’unità operativa complessa alla quale occorre personale altamente specializzato. Proprio la provincia di Agrigento e’ assieme a quella di Trapani, sfornita di un reparto di tal genere e il momento emergenziale ha mostrato l’importanza e la necessità di averne uno. Proprio in tal senso, e’ intendimento del governo regionale individuare un punto di riferimento per la cura delle malattie infettive per la provincia e proprio il Fratello Parlapiano di Ribera e’ stato scelto per una conversione da piccolo presidio ospedaliero a centro di alta specializzazione.

Sara’ proprio Ruggero Razza a portare la proposta in Giunta tra lunedì o martedì, una ipotesi quella della conversione del Fratello Parlapiano che porterà delle novità anche per il Giovanni Paolo II che tornera’ ad ospitare in toto la neuroriabilitazione della Fondazione Maugeri, in parte attualmente divisa tra Sciacca e Ribera e che vedra’ necessariamente un suo ritorno alla normalità rispetto l’attuale situazione dove l’emergenza ha portato il commissario ad acta Alberto Firenze ad una riorganizzazione alternativa rispetto la classica suddivisione tra reparti.

Inoltre, al nosocomio di Ribera consequenzialmente alla nascita del reparto di malattie infettive si puntera’ ad un potenziamento e alla nascita di un’unità di terapia intensiva di un certo spessore. Insomma, la nuova proposta potrebbe rappresentare anche forse, la fine di quel doppio nodo che da sempre lega gli ospedali di Sciacca e Ribera, presidi a venti chilometri uno dall’altro, spesso con reparti doppioni e con ataviche carenze strutturali.

L’idea di Ribera come centro di malattie infettive della provincia e’ gia’ approdata nel corso di un’audizione della Commissione sanità all’Ars presieduta dall’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo che ha commentato la prospettiva riberese auspicandone la massima condivisione con il territorio dopo le accese polemiche e il dibattito scaturito in piena emergenza rispetto le disposizioni intraprese sugli ospedali agrigentini.

D’altronde proprio in merito alla nascita di un reparto di malattie infettive, tra le varie proposte si era fatta avanti quella del senatore Cinque Stelle, Rino Marinello che aveva invece, auspicato la nascita del reparto in un padiglione del presidio ospedaliero di Sciacca. Intanto, pero’ la proposta di Ribera come punto di riferimento provinciale che il commissario ad acta Alberto Firenze ha portato in Regione e’ quella che ha convinto Razza che ha sposato proprio l’idea del risk manager.

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