Sono senza stipendio da ben sei mesi. Sono dodici tra lavoratori ed ex lavoratori della cooperativa Arcobaleno di Sciacca che offre servizi sociali per la comunità. Oggi i lavoratori prendono posizione rispetto una situazione societaria complicata e in difficoltà da diverso tempo.
” Con questo comunicato – si legge nella nota – è nostro intento mettere a conoscenza la cittadinanza tutta, gli Enti preposti di ogni ordine e grado, la sindaca di Sciacca avv. Francesca Valenti, Sua Eccellenza il Prefetto che per alcuni lavoratori ed ex lavoratori della cooperativa sociale “Arcobaleno” di Sciacca non saranno delle festività pasquali serene. Non sara’ una Santa Pasqua, soprattutto per le nostre amate famiglie. Da sei mesi infatti, i sottoscritti dipendenti ed ex dipendenti non percepiscono lo stipendio”.
Sulla situazione dei lavoratori della “Arcobaleno” da tempo e’ aperta da tempo anche una vertenza sindacale.
“Nonostante ciò – continuano i lavoratori della cooperativa sociale – in questi sei mesi, abbiamo stretto le spalle, sopportato la frustrazione e la continua mortificazione del diritto alla retribuzione del lavoratore pur di garantire i servizi essenziali e delicati che ogni giorno svolgiamo per salvaguardare la serenità degli utenti. Una vertenza sindacale è stata aperta sulla questione, ma la situazione al momento resta di totale stallo mentre continuiamo a garantire i servizi offerti dalla cooperativa sociale con immane spirito di sacrificio e grande senso di abnegazione, soprattutto nei confronti dei “Nostri Utenti”! Nostri sì, perché li riteniamo parte integrante della nostra vita professionale e non solo”.
La cooperativa e’ stata costituita nel maggio del 2000, in seguito ad un’iniziativa dei soci dell’organizzazione non governativa Adra Italia. I servizi della cooperativa sono rivolti ai minori a rischio, agli anziani, ai disabili e agli immigrati. Opera come sede principale a Sciacca ma ha sedi di comunità in tutto il territorio regionale, nazionale e internazionale. Da tantissimi anni la cooperativa e’ presieduta da Marco Mustacchia.
“Solo per questo – concludono amareggiati i lavoratori – pur non percependo più alcuna retribuzione, continuiamo a recarci a lavoro. Ci sentiamo abbandonati e lasciati al nostro destino. Il nostro presente e’ fatto di giornate lavorative senza alcuna retribuzione e dal futuro incerto”.
