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Aspirante docente esclusa dal concorso perché in isolamento a causa del Covid: il Tar Sicilia ordina ad Unipa lo svolgimento delle prove suppletive

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Un’aspirante docente riberese aveva superato la prima delle tre prove delle selezioni del Corso di specializzazione per le attività di sostegno, c.d. TFA, ma trovandosi in isolamento domiciliare, a causa del Covid, era stata esclusa dalla seconda prova scritta. Dopo avere presentato ricorso, il TAR ha accolto l’istanza cautelare.

Una donna di Ribera non ha potuto svolgere la seconda prova scritta relativa alle selezioni del Corso di specializzazione per le attività di sostegno, c.d. TFA, in quanto si trovava in isolamento domiciliare a causa del Covid. L’Asp aveva ordinato l’isolamento obbligatorio impedendole di partecipare alle successive prove scritte della selezione bandita dall’Università degli Studi di Palermo. La concorrente, in vista della prova scritta, aveva comunicato immediatamente l’accaduto all’Università allegando il certificato della locale Asp, ma l’Università di Palermo l’aveva comunque esclusa dalla procedura selettiva.

Allora la docente, col patrocinio dell’avvocato Santo Botta, ha presentato ricorso al TAR Palermo chiedendo l’annullamento del provvedimento di esclusione dal concorso. In particolare, il legale della signora ha censurato il bando nella parte in cui non contemplava possibili cause oggettive e di forza maggiore come quelle legate all’attuale emergenza sanitaria da COVID-19.

Inoltre, l’avvocato Botta ha formulato una istanza cautelare richiedendo al Tribunale amministrativo di inserire una sessione suppletiva per lo svolgimento della prova scritta, prova dalla quale la ricorrente era stata illegittimamente esclusa. L’Università degli Studi di Palermo si è costituita in giudizio nella persona del Magnifico Rettore Fabrizio Micari, obiettando l’incompetenza del TAR Sicilia in favore del TAR Lazio e, nel merito, il rigetto del ricorso. Al termine della fase cautelare, il TAR Palermo condividendo le tesi difensive dell’avvocato Santo Botta, ha accolto l’istanza cautelare presentata dalla docente.

Adesso l’Università degli Studi di Palermo, dovrà predisporre “una sessione suppletiva d’esame quando ci saranno le condizioni di sicurezza sanitaria” ritenuta dal Tribunale “necessaria per scongiurare il pregiudizio irreparabile di non avere potuto la ricorrente partecipare alla sessione d’esame già svoltasi” in autunno “per causa di forza maggiore”.

Nella foto, l’avvocato Santo Botta

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