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Atti sessuali con una tredicenne a Menfi, incidente probatorio per l’esame della ragazzina

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Il Gip del Tribunale di Palermo, Guglielmo Nicastro, ha fissato l’incidente probatorio per l’esame testimoniale della ragazzina nell’ambito dell’inchiesta su presunti atti sessuali con la stessa, a Menfi e Gibellina, che vede indagate sei persone, compresa la madre della minore. E’ fissato per il 7 giugno prossimo.

Il giudice ha nominato un esperto per l’ascolto e il supporto psicologico della minore durante l’udienza. La richiesta dell’incidente probatorio era stata avanzata dai difensori degli indagati. Tutte le difese hanno chiesto l’incidente probatorio: gli avvocati Calogero Lanzarone, che assiste Calogero Friscia, di 25 anni, e Vito Campo, di 69, entrambi menfitani, che si trovano agli arresti domiciliari e che secondo le indagini avrebbero compiuto atti sessuali con la piccola. E poi l’avvocato Antonino Vallone assiste Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina, finito in carcere, indagato per induzione alla prostituzione minorile, la stessa ipotesi di reato contestata alla madre della ragazzina, e Viorel Frisal, di 37, anch’egli di Gibellina, che, invece, avrebbe compiuto atti sessuali con la tredicenne e che si trova ai domiciliari. Infine, gli avvocati Antonino Sutera, che difende la madre della ragazzina, e Giuseppe Buscemi, che assiste Vito Sansone, di 43 anni, di Menfi. La madre è in carcere, accusata di induzione alla prostituzione minorile, mentre Sansone ai domiciliari per presunti atti sessuali con la piccola. Per le difese il racconto della ragazzina non è attendibile e i legali contestano le esigenze cautelari e i gravi indizi di colpevolezza. L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica competente per il reato di prostituzione minorile contestato alla madre della tredicenne ed a Civello.

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