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Confcommercio Agrigento attacca: “Aumento tariffa acqua, sindaci scaricano responsabilità su cittadini e imprese”

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L’aumento del 5,40% sulla tariffa idrica deciso dall’assemblea dei sindaci di Aica scatena la protesta di Confcommercio Agrigento, che parla di scelta “inaccettabile” e di amministrazioni locali incapaci di gestire in modo efficace il servizio idrico.

“Aumento tariffa acqua, sindaci scaricano responsabilità su cittadini e imprese” è la denuncia dell’organizzazione, che bolla la decisione come l’ennesimo segnale di una gestione fallimentare.

“Un aumento ingiustificato”, dichiara Giuseppe Caruana, presidente provinciale di Confcommercio Agrigento. “I sindaci della provincia di Agrigento stanno scaricando le loro responsabilità sui cittadini e sulle attività imprenditoriali e commerciali, aumentando la bolletta dell’acqua senza aver fatto nulla per risolvere i problemi di gestione del servizio idrico”.

Confcommercio punta il dito contro un sistema definito inefficiente, aggravato da anni di disservizi e mancanza di investimenti. Secondo l’associazione, la situazione idrica della provincia non è solo insoddisfacente, ma rappresenta un vero e proprio fallimento gestionale.

“Il disastroso e continuo disservizio idrico che affligge la provincia di Agrigento è una diretta conseguenza della cattiva gestione di Aicae di chi l’amministra”, continua Caruana.

“È ora di cambiare – conclude – I sindaci devono lavorare per migliorare la gestione del servizio idrico e ridurre i costi, invece di aumentare le tariffe e trasferire i debiti sui cittadini. È il momento di prendere decisioni responsabili e nell’interesse dei cittadini e delle imprese”.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto.it.

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